L’interrogativo è stato lanciato con una nota per la stampa da parte di quei riberesi che dall’inizio degli anni ‘70 hanno abitato negli immobili recentemente ristrutturati. Questa la storia della borgata raccontata da tanti residenti rimasti oggi senza chiavi.
“Questo breve riassunto della vicenda, che da qualche anno vede il complesso di Borgo Bonsignore come una sorta di oggetto del contendere che interessa la collettività riberese, vuole consegnare dignità ad un gruppo di persone che sono state mortificate moralmente sia dagli stessi concittadini e piuttosto ingannate da quella politica che strumentalizza tutto ciò che entra nella propria sfera …

L’oggetto è il borgo rurale denominato “Borgo Bonsignore” costruito negli anni ’40 per la riforma agraria, ricadente nel territorio del comune di Ribera.
Costruito in epoca fascista per consentire ai contadini dell’epoca di usufruire di servizi in autonomia rispetto alla distante cittadina di Ribera, è andato in disuso ad iniziare dalla fine degli anni ’60, tant’è che in ossequio alla legge 8/6/1942 n. 890, con delibera del Consiglio di Amministrazione n. 297 del 23-9-1971, ne trasferì la proprietà a titolo gratuito al comune di Ribera che ne accettò il trasferimento con delibera di Consiglio Comunale n. 93 del 4 dicembre 1974.
Recandosi l’amministrazione comunale di Ribera, unitamente a funzionari dell’ESA (verbale ESA di consegna edifici del 8 giugno 1977) per dare seguito a quanto deliberato e quindi entrare in possesso degli immobili, si registrò il rifiuto del sindaco di Ribera (on.le Santo Tortorici) perché i fabbricati erano fatiscenti e “sarebbe disposto ad accettarla solo a condizione che l’E.S.A. gli elargisca la somma di 50 milioni di lire circa per provvedere al riattamento dei fabbricati”.

Preso atto del rifiuto del sindaco, il funzionario ESA, onde evitare che potessero manifestarsi atti vandalici, consigliava di affidare il complesso immobiliare ad un custode con alloggio permanente nella stessa località.
DA QUI’ INIZIA LA NOSTRA VICENDA.
Con lettera di consegna datata 30.09.1977, furono consegnate le chiavi dei locali del borgo rurale e successivamente, gli stessi locali furono messi nel possesso di altri privati cittadini, il tutto avvenne con documentazione scritta e autorizzazione di concessione dell’ESA.
I possessori, legittimati dallo stesso Ente, provvederono a sistemare a proprie spese i locali: infissi, scale, solette, bagni eccetera, prodigandosi inoltre a sottoscrivere vari contratti di fornitura di energia elettrica, allacciamento rete idrica, pagamento tassa rifiuti (contratti tutt’ora in essere), oltre a fare investimenti negli stessi immobili per assicurarne un buono stato di manutenzione sia strutturale che sanitario.
Nel 2021 la regione siciliana, presidente Musumeci, avvia un’opera di riqualificazione per la ristrutturazione esterna della borgata.

Prima di avviare il cantiere di lavoro, consapevoli che gli immobili erano occupati (non abusivamente per quanto sopra specificato) è stata organizzata una sorta di assemblea dove, alla presenza del sindaco di Ribera, della ditta esecutrice dei lavori, della sopraintendenza ai beni culturali e dei possessori dei fabbricati, si concordava unanimemente che, per potere agevolare i detti lavori di riqualificazione, questi ultimi consegnavano le chiavi all’impresa esecutrice, sistemavano tutti i suppellettili presenti all’interno degli immobili in maniera da non intralciare i lavori, con la inconfutabile garanzia di controparte (sindaco, soprintendenza e ditta esecutrice) che, dopo il collaudo, le stesse sarebbero state restituite ai sottoscritti possessori da oltre 40 anni!.
Questi impegni sono stati disattesi: le chiavi non sono state riconsegnate e addirittura le serrature sono state cambiate, impedendo la possibilità di entrare all’interno dei fabbricati e trattenendo o meglio sequestrando anche tutto quanto in essi presente.
In tutto questo la POLITICA, seguendo la linea della strumentalizzazione di cui è maestra, ha conclamato che esistono cittadini di serie “A” e cittadini di serie “B” e, forte del fatto che “l’unica cosa certa della politica è l’incertezza”, ha avuto inizio un balletto a tre, offerto dal comune di Ribera, dall’ESA e dalla Regione Siciliana: ciascuno dei tre dichiara di non essere proprietario di Borgo Bonsignore, attribuendo tale proprietà medesima ad altro soggetto del gruppo medesimo.
E così, in particolare:
a. 8.8.2023 conferenza di servizi (tra rappresentanti dell’ESA e della Soprintendenza Beni Culturali, dipartimento finanze regione siciliana, sindaco di Ribera): viene stabilito di dare la proprietà del Borgo Bonsignore o al comune di Ribera o al Parco archeologico Valle dei Templi che ne disporrà in seguito a fini culturali e/o turistici a gente del luogo tramite bandi pubblici.
b. 12.03.2024: conferenza di servizi (ESA, sindaco di Ribera, dipartimento finanze regione siciliana): – il sindaco di Ribera afferma che “il borgo fa parte del patrimonio indisponibile del demanio regionale” e che il comune di Ribera non ne è proprietario; – l’Esa afferma che il borgo non è di sua proprietà e che lo stesso è di proprietà del Comune in base alla legge n. 890 del 1942; – il Dipartimento Regionale afferma che la Regione non è proprietaria di Borgo Bonsignore;
c. 2.7.2024: il Dipartimento regionale concede, per il tramite del comune di Ribera, che con propria giunta comunale ne delibera l’esecutività, l’utilizzo di due fabbricati uno a titolo gratuito, l’altro dietro un canone di locazione da versare alla regione Sicilia: … ma se la Regione non è proprietaria del Borgo, a quale titolo la stessa ha adottato l’atto di concessione?
d. 22.08.2024: in sede di procedimento di conciliazione, il Dipartimento regionale comunica di non aderire in quanto il Borgo Bonsignore è di proprietà dell’ESA
FERMI TUTTI, qualcosa non torna
– a che titolo il Dipartimento regionale ha incassato il canone di locazione se aveva dichiarato di non essere il proprietario?
– Il 12 marzo 2024 non aveva dichiarato l’Esa di non essere il proprietario della borgata essendo stata quest’ultima trasferita al Comune di Ribera?
DIMOSTRAZIONE DI FORZA, DI ARROGANZA…di “QUI’ COMANDO IO”
Il 16.08.2024: viene approvata la Legge Regionale n. 25 del 12-8-2024 “Interventi finanziari urgenti”, il cui art. 60 recita testualmente: “La Regione acquisisce a titolo gratuito il complesso immobiliare denominato “Borgo Bonsignore”, situato nel territorio di Ribera, che viene a far parte del patrimonio immobiliare disponibile della Regione”
Le riflessioni continuano e ahimè forse la consapevolezza che, dopo più di mille anni, Golia sia ancora tra noi e vuole mostrare che mai più perirà per mano di Davide”.





