Spettacolo di fine anno scolastico al plesso “Lambruschini” di Palermo domani alle 9,00

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Questo lavoro di fine anno nasce da un’idea di Nadia Messina che ha seguito i bambini dal primo giorno della prima classe elementare. Un percorso affascinante che rimane nell’anima dei bambini, dei genitori e dei loro insegnanti. E come è scritto nel testo di una famosa canzone di Paolo Conte “Il maestro è nell’anima e dentro all’anima per sempre resterà”. La scuola Lambruschini fa parte dell’Istituto Comprensivo Guglielmo Marconi, ha una grande tradizione letteraria tra le scuole storiche di Palermo è diretta da Rosalba Floria che sarà presente il 6 giugno al Lambruschini insieme al vicario Professore Roberto Vitale e alla responsabile del plesso Sabrina Firicano.

L’idea di realizzare questa festa di fine anno nasce prima di tutto dal desiderio di coinvolgere i bambini in un’attività divertente e “diversa” dalla classica “lezione” quotidiana. Alla rappresentazione che ha la durata di 90 minuti hanno collaborato le maestre Nadia Messina,Vita Misseri e Antonina Indelicato e 17 bambini. Il luogo dello spettacolo è il cortile del Plesso. L’impegno richiesto per l’apprendimento di un copione e per la rappresentazione scenica è pur sempre, comunque, occasione di crescita personale e di arricchimento lessicale. Pensare ad una recita prestabilita o che riproponesse tematiche studiate e riguardanti personaggi comunque estranei al gruppo classe, mi dava l’impressione di qualcosa di poco originale. Il mio intento era comunque quello di far loro raccontare e rivivere una storia che fosse stata realmente sperimentata in prima persona da tutti, scrive Nadia Messina.

Cosa meglio di un excursus del loro percorso scolastico avrebbe potuto dare voce a questo mio desiderio? Ecco pronto il copione de “I MIGLIORI ANNI”: un viaggio che va dal primo giorno di scuola delle elementari fino a quest’ultimo anno vissuto insieme; che vede come protagonisti gli alunni e le alunne della 5° A del Plesso Lambruschini di Palermo, i loro insegnanti, le loro vicende, le loro emozioni e le fasi di crescita che si sono susseguite in cinque anni di vita vissuta insieme, giorno dopo giorno, in seno a questa grande famiglia chiamata SCUOLA.

Ma per conoscere meglio questo evento poniamo qualche domanda a Nadia Messina.

-Quanto tempo c’è voluto per realizzare lo spettacolo di fine anno?

La bozza era già pronta a gennaio. I bambini hanno iniziato a fare delle prove sporadiche, a partire dal mese di marzo, ma le abbiamo intensificate nel mese di maggio.

-Come hanno reagito durante le prove?

Con grande entusiasmo. Si sono sempre divertiti, e spesso hanno chiesto di dedicare parte della mattinata alle “prove” con lo spirito che si mette in teatro.

-Il significato di questo spettacolo è che i migliori anni della vita di ogni bambino sono quelli delle scuole elementari?

-Penso proprio di sì. Sono 5 anni di esperienza di vita vissuta, di scambi culturali di apprendimenti di esperienze di vita. Quando i bambini fanno ingresso sono ancora piccoli e concludono già pronti per la pre-adolescenza. Inoltre, sono gli anni delle grandi conquiste: imparano a leggere e a scrivere, a confrontarsi, fanno l’esperienza delle prime relazioni sociali, si legano a figure educative diverse da quelle conosciute all’interno della famiglia; nascono le prime amicizie, il confronto con la “diversità”, condividono momenti di gioia e di tristezza nella classe; sperimentano per la prima volta le difficoltà, i propri limiti e le frustrazioni che, si sa, sono un banco di prova importante per crescere.

-Qual è il messaggio finale di questo lavoro?

Ognuno di noi vive la propria vita come un viaggio, tutti siamo compagni di viaggio scriveva il poeta bagherese Ignazio Buttitta. Questo viaggio è fatto di momenti importanti che lasciano il segno, che insegnano sempre qualcosa utile per la vita. E come ogni viaggio ha un inizio ed una fine, anche le tappe della nostra vita iniziano e si concludono in un viaggio. Ma se custodiamo i bei ricordi, ogni fine può essere il preludio di un nuovo inizio.

-Qual è il patto d’onore che voi insegnanti avete stretto con i bambini, verranno sempre in classe nei momenti liberi e nei momenti di difficoltà, fino al giorno della laurea. Vi inviteranno quando si sposeranno?

Questa sarà una loro scelta e se lo faranno ne saremo onorati e felici. Di sicuro sanno che noi siamo per loro un riferimento, un punto fermo. Li aspettiamo in qualsiasi momento, potranno sempre incontrarci quando vorranno e contare su di noi come persone della loro famiglia.