L’inchiesta è d’obbligo da parte della Procura della Repubblica di Sciacca che ha aperto un fascicolo sull’incendio che nella serata di venerdì è scoppiato all’interno dell’ospedale “Fratelli Parlapiano”, causando la morte di un degente, il rumeno Costina Brustureanu, di 53 anni, di Canicattì, che si trovava da solo ricoverato in medicina in isolamento perché affetto da sintomi di tubercolosi. Il magistrato che si sta occupando del caso ha disposto le indagini per accertare le cause che hanno portato all’incendio nel quale è rimasto vittima il paziente che pare – stando alle prime ipotesi – avrebbe acceso una sigaretta mentre si trovava impegnato in una seduta di ossigenoterapia. Controlli sono stati effettuati ieri mattina nella sala di degenza da un reparto speciale dei vigili del fuoco arrivati da Palermo. L’ala sinistra del nosocomio riberese è stata chiusa per gli accertamenti e per la verifica da parte dell’Asp di Agrigento della staticità dell’immobile relativamente al solaio del primo primo dove i vigili del fuoco hanno riversato una notevole quantità d’acqua per spegnere le fiamme.
Tutti i reparti del “Fratelli Parlapiano” funzionano regolarmente, dalla divisione di medicina trasferita in altra ala, alla chirurgia, alla “Maugeri”, al pronto soccorso. E’ garantita l’operatività ospedaliera, mentre da più parti viene sottolineato l’intervento immediato degli operatori sanitari che hanno utilizzato le bombole antincendio contro le fiamme, poi spente dai vigili del fuoco di Sciacca ed Agrigento, e hanno messo in sicurezza il reparto, spostando i pazienti in altra sede ospedaliera sicura. Restano chiusi soltanto la stanza dell’incendio e gli uffici amministrativi del pianterreno. Al secondo piano i locali polimbulatoriali restano agibili ed aperti. Intanto, per martedì mattina sarà in ospedale il commissario dell’Asp di Agrigento Giuseppe Capodieci per fare il punto della situazione con i sanitari dell’ospedale, con gli amministratori locali e con i sindaci dei comuni del comprensorio sanitario.