Agrigento: 84 milioni di metri cubi d’acqua per terreni e popolazioni

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La provincia di Agrigento, territorio con colture irrigabili e popolazioni con acqua potabilizzata, non soffriranno per tutta l’estate la sete. Lo si evince dalla quantità d’acqua oggi in dotazione nelle otto dighe che insistono sul territorio agrigentino. Mentre in tante regioni italiane è scattata l’emergenza siccità e il governo nazionale ha varato provvedimenti ed aiuti per cinque regioni, l’Agrigentino può contare su oltre 84 milioni di metri cubi d’acqua, immagazzinata durante la stagione autunnale ed invernale. I dati sono stati resi ufficialmente noti dall’Autorità di Bacino della Regione Siciliana che mensilmente pubblica i volumi idrici esistenti negli invasi siciliani.

In particolare l’acqua, presente alla data del 1° giugno, è così ripartita: diga Arancio di Sambuca di Sicilia sul Carboj 18,12 mln di metri cubi, invaso del Fanaco di Castronovo di Sicilia sul Platani 18,58 mln, diga Castello di Bivona sul Magazzolo 20,83 mln, invaso Raia di Prizzi sul Sosio 6,99 mln, traversa del Leone di Santo Stefano Quisquina sul Verdura 4,05 mln, diga San Giovanni di Naro sull’omonimo fiume 15,76 mln, laghetto Gorgo di Montallegro sul Fosso di Gurrra 0,62 mln e traversa di Gammauta di Palazzo Adriano sul Sosio-Verdura 0,50 mln.

Si calcola, anche se la pubblicazione dei dati relativi al 1° luglio è prevista in settimana, che in circa un mese il consorzio di bonifica Agrigento e le centrali di potabilizzazione abbiano prelevato, sia per uso irriguo dei frutteti e degli ortaggi che per alimentare di acqua potabile i serbatoi di molti comuni agrigentini, meno di 10 milioni di metri cubi, portando la capacità idrica delle dighe ad oltre 75 milioni di metri cubi.

Da alcuni anni sono finite le stagioni delle vacche magre, quando non pioveva spesso. Oggi grazie al Buon Dio e alle precipitazioni atmosferiche la siccità viene scongiurata. La situazione idrica potrebbe essere ancora eccellente per l’Agrigentino se si scongiurasse che oltre 100 milioni di metri cubi d’acqua del fiume Sosio-Verdura vadano a finire inutilizzati a mare, nel Canale di Sicilia. Basterebbe costruire una nuova diga.