La chiusura per oltre cinque ore, operata dai carabinieri nella giornata di ieri di un tratto di circa cinque chilometri dello scorrimento veloce Sciacca-Palermo, ha messo in allarme migliaia di pendolari agrigentini che si trovano quotidianamente a transitare sulla strada statale 624 per raggiungere i posti di lavori nel capoluogo palermitano. Il blocco della circolazione veicolare è avvenuto, pare per il cedimento di un pilone sul ponte traversa seconda, nel tratto di statale tra San Giuseppe Jato e San Cipirrello. Sul posto sono intervenuti in mattinata i tecnici dell’Anas che hanno riscontrato un allargamento dei giunti di dilatazione del ponte che per la verità era sotto osservazione da qualche mese. Sembra che le forti piogge dei giorni scorsi abbiano fatto cedere il terreno che si trova attorno al pilone del ponte. Nel pomeriggio l’arteria stradale è stata riaperta al transito che nel tratto va a rilento.
La notizia, a parte i viaggiatori agrigentini e trapanesi che nelle due direzioni sono stati dirottati sulla vecchia strada statale tra i due centri agrigentini, nella giornata domenica ha suscitato preoccupazione tra i lavoratori pendolari che ogni mattina da diversi paesi dell’Agrigentino occidentale viaggiano per Palermo per recarsi in ufficio e soprattutto a scuola. Sono centinaia i docenti che da Sciacca, Ribera, Calamonaci, Cattolica Eraclea, Montallegro, Sambuca di Sicilia, Menfi, Santa Margherita Belice, Montevago, Caltabellota e Burgio viaggiano con le corriere e con le auto personali per recarsi a Palermo.
Un eventuale prossimo dirottamento del transito,a causa di una nuova chiusura della SS 624, rivoluzionerà gli spostamenti dei pendolari che dovranno seguire un eventuale percorso alternativo che richiederà tempi di percorrenza più lunghi e disagi per i viaggiatori. Dopo il taglio della dorsale sicula centrale, ci sarebbe quelle della Sicilia sud-occidentale.
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Attualità & Cronaca Sciacca: Chiusura momentanea dello scorrimento veloce Sciacca-Palermo crea allarme tra i pendolari