La vecchia arte del rilegatore di libri a Palermo Maurizio Piscopo incontra Salvatore Maurizio Barone.

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L’arte della rilegatura artistica si sviluppa in modo significativo durante il Rinascimento, soprattutto a Firenze e Venezia, che diventano centri importanti per la produzione di libri di lusso. Oggi, ci sono ancora poche botteghe che mantengono vive le tradizioni della rilegatura artistica, come quella centenaria a Milano (legatoria Conti Borbone). Tuttavia, le origini della tecnica di legatura risalgono all’antica Roma, intorno al I secolo d.C.

Nel cuore della vecchia Palermo poco lontano dal carcere di Malaspina, nella sua bottega nata nel 1915, incontriamo Salvatore Maurizio Barone uno dei tre rilegatori che sono rimasti ancora in città a svolgere questo vecchio mestiere che fa parte delle aziende antiche della città di Palermo. Al signore Barone poniamo alcune domande per conoscere meglio questa arte antica.

-Da quanto tempo esiste la sua rilegatoria?

Dal 1915.

-Chi l’ha fondata?

Mio nonno, poi ha continuato mio padre e adesso ci sono io.

-Quando ha cominciato a svolgere questo lavoro?

Da giovane. Prima ho studiato, ho fatto l’università. Purtroppo mio padre è mancato, questo era l’unico reddito della famiglia ed io ho preso il suo posto. Confesso, che è un lavoro che mi è sempre piaciuto.

-In che cosa consiste il lavoro?

Ridare vita a volumi antichi, ormai rovinati e dargli una robustezza particolare.

-Chi sono i suoi clienti?

Sono notai, istituti universitari, alcuni uffici, la corte dei conti, molti privati, che amano ancora avere il libro sistemato e leggibile.

-Quante rilegatorie ci sono a Palermo?

Siamo rimasti solo in tre.

-Prima quanti eravate ?

Almeno una decina, di sicuro quelli che conosco io e parliamo sempre di rilegatorie con persone che conoscono bene il mestiere. Ne esiste ancora qualcuna con persone che hanno lavorato magari per un pò in una tipografia, ma non è la stessa cosa!Questo non è un lavoro semplice come potrebbe sembrare a prima vista!

-Qual è la differenza tra una tipografia e una rilegatoria?

La tipografia stampa registri, libri ed altro, la rilegatoria di solito no. E’ il passo successivo. Noi prendiamo i fogli stampati e li trasformiamo in libri.

-Dove e quando nasce la cultura antica della rilegatoria in Italia?

Nasce a Venezia nel ‘500 dove c’erano gli incunaboli, librettini fatti a mano, successivamente questa tecnica si è sparsa in tutta Italia e in particolare a Firenze dove c’è una delle culle della rilegatoria, a Roma e nel resto d’Italia. In tutte le regioni italiane si trova almeno un rilegatore.

-C’è qualche rischio per chi svolge questo lavoro?

Se si riferisce a rischi per la salute, no, non ci sono rischi poiché non utilizziamo niente di chimico, non ci sono emissioni di nulla. Tutti i macchinari compreso il tagliacarte e la cucitrice sono perfettamente a norma.

-E’ un mestiere che continuerà nel tempo?

Ancora per una ventina di anni possiamo tirare avanti, siamo invece molto preoccupati per l’intelligenza artificiale, per i libri e letture elettroniche.

-Qual è il libro più antico che ha rilegato?

Ho rilegato un dizionario greco-latino che era metà del ‘500, l’ho restaurato e rilegato.

-Cosa mi può dire sui suoi macchinari, sono speciali li ha solo lei?

Alcuni si. Sono in buona parte i macchinari che mio nonno ha comprato ai suoi tempi, ad inizio di un’asta dell’ottico Randazzo, che all’inizio del secolo faceva gli album fotografici pure lui, poi ha dato l’appalto a mio nonno e gli ha venduto questi macchinari. Tra i macchinari c’è un incisore che si accende a fuoco e incide le copertine in oro, in argento ecc…Ne abbiamo un altro uguale più piccolo e le presse.

-Lei lavora da solo, ha dei collaboratori?

C’è mia sorella che mi dà una mano la mattina.

-Quale sarà il futuro dei rilegatori tra 10 anni?

Ci sono delle categorie che finora hanno l’obbligo come i notai di tenere gli originali rilegati e ogni due anni li portano al controllo, questo è un passo che si può continuare, poi ci sono alcuni istituti universitari che rilegano i testi, e c’è ancora qualcuno che li fa controllare cartacei e dopo di ciò non sappiamo cosa succederà.

-Come trascorre il tempo libero quando non lavora?

Tutti i giorni lavoro in maniera continuativa dalle 7,00 alle 19,00, il sabato finisco alle 13,00, sto con la famiglia e ogni tanto lavoro pure la domenica. Seguo lo sport. In estate amo viaggiare. Ad agosto nel mese di ferie, amo soprattutto andare al mare con la famiglia e visitare nuove città.

-Ha mai trovato delle difficoltà nel rilegare un libro ridotto in cattive condizioni?

Data la mia grande esperienza le difficoltà riesco a coprirle tutte, il mio vero problema è il tempo. Più il libro è in pessime condizioni e più tempo ci vuole per rimettere su le pagine, asciugarle, pulirle, riasciugarle di nuovo questo è il vero problema!

-I giovani sono disposti a fare questo lavoro?

No, non hanno nemmeno l’idea del lavoro dei rilegatori.

-E’ mai venuto qualcuno a chiedere di fare apprendistato?

Qui ci sono delle scuole e un ragazzo un giorno mi ha chiesto, ma lei che lavoro fa? Io gliel’ho spiegato. Lui ha ascoltato e dopo la spiegazione ha salutato ed è andato via. Non l’ho più rivisto!

-Qual è il rapporto tra lei e i libri?

Ogni tanto li leggo pure io! Anche qui ho qualche libro particolare che mi lasciano per rilegarlo, a fine lavoro quando ho uno spiraglio di tempo lo leggo con piacere.

-Quali sono i suoi progetti per il futuro?

Voglio continuare a fare questo mestiere finchè avrò le forze, non ho voglia di fare il pensionato. E’ un lavoro che mi piace e non lo trovo particolarmente pesante.

Per le foto si ringrazia l’attore Tommaso Gioietta.