Giovanni Cangialosi è un artista a 360°. Si occupa di mille cose. E’un attore, regista, produttore, viaggiatore e pittore nel tempo libero. Cura con meticolosità la regia dei suoi spettacoli insieme a Paola Salute, attrice e regista di Carini. Affermare che Giovanni è solo un comico di teatro e di cinema è semplicemente riduttivo, infatti sin dai suoi esordi, canta, suona la chitarra e il pianoforte. Nei suoi film si scopre sempre un pò della sua musica. Ma prima di conoscerlo da vicino, desidero porre all’attenzione dei lettori di Ripost che leggeranno questa intervista, il pensiero della sua compagna di viaggio Paola Salute.

“Da molti anni condivido il mio percorso artistico con Giovanni Cangialosi, un artista poliedrico, autentico fuoriclasse della creatività. La sua comicità visiva, istintiva, richiama quella di Franco Franchi: fa sorridere anche in silenzio, con la sola forza dell’espressione. Nonostante carriere inizialmente distinte, il nostro incontro ha dato vita a un connubio sorprendente, capace di generare televisione, cinema, pubblicità e momenti di pura invenzione. Giovanni ha il raro dono di rendere possibile l’impossibile, infondendo energia, entusiasmo e amore in ogni progetto. Attorno a lui gravitano artisti e amici mossi da un affetto sincero, uniti dalla stima e dall’amore che lui stesso semina. La sua generosità, umanità e dedizione lo rendono unico, dentro e fuori dalla scena. È un uomo che porta il sole ovunque vada, illuminando le vite di chi lo incontra. Sono profondamente onorata di averlo conosciuto e di poter condividere con lui questo viaggio. Con Giovanni, l’arte diventa vita, e la vita si fa arte”.
E adesso diamo la parola a Giovanni.
-Quando ti sei accorto di essere un artista?
Sin da bambino ho avuto sempre il dono di prediligere l’arte in tutte le sue forme. Penso di aver cominciato a dipingere all’età di 10 anni ed ancora oggi lo faccio. I miei dipinti si trovano in due gallerie d’arte palermitane molto conosciute: Sicilia Inspired e Jocu di focu. Successivamente ho imparato a suonare il pianoforte e la chitarra. Mi è sempre piaciuto recitare e far ridere la gente, tutto questo da autodidatta. Con il tempo ho capito da quando mi sveglio e vedo il primo raggio di sole, che la mia passione è quella di creare. L’ho capito da un bel pò di anni, infatti porto avanti sempre questi doni che mi rendono felice e realizzato .
-Che bambino sei stato?
Sono stato un bambino pieno di fantasia, e, nonostante la mia balbuzie molto accentuata non mi tiravo indietro per nessuna ragione, anzi sfidavo tutto e tutti. Ho sempre creduto nelle mie forze e sin da piccolo ho affrontato il pubblico, con piccoli spettacoli di musica e canto.
-Per un attore è più facile far ridere o far piangere?
E’ molto più difficile far ridere che far piangere. Per un attore far ridere è fra le cose più difficili, specialmente in questi tempi tristi.

-Chi sono i comici che apprezzi?
Apprezzo quelli che non sono volgari e che fanno una comicità adatta a tutte le età.
-Ricordi la prima volta che hai recitato in pubblico?
Si certamente! Fra le prime volte, ricordo uno spettacolo al castello di San Nicola l’Arena insieme a Valentina Persia e Pippo Franco. Ricordo bene, che ero molto emozionato, ma devo confessare che sin dalle prime battute è andata bene .
-Cosa provi ogni volta che si apre il sipario e devi andare in scena?
Ogni volta che sto per andare in scena provo sempre una grande emozione, in particolare, sottolineo quello che vivo quando mi esibisco nei teatri americani, e condivido il palcoscenico con artisti internazionali come Pupo, Nek, Clementino, Renga, Patty Pravo.Tutto questo alla presenza calorosa di un pubblico italoamericano e nei teatri di 3000 posti ed a volte anche più grandi.
-Qual è il maggiore segreto di un attore?
Il segreto dei grandi attori è l’umiltà! Un attore dovrebbe essere sempre disponibile e gentile con tutti, soprattutto con i suoi fan, non solo per le foto e gli autografi, ma anche per scambiare due parole in amicizia.
-E il maggior pregio del pubblico?
Il maggior pregio del pubblico è saper apprezzare uno spettacolo e saper distinguere la bravura di un attore…

-Chi sono i tuoi Autori di riferimento?
Amo molto la comicità geniale di Ficarra e Picone e mi sento onorato di essere un loro amico.
-Come sono i tuoi rapporti con gli attori e i registi palermitani?
Per quel che mi riguarda i rapporti con gli altri comici sono buoni e non ci sono competizioni. Spesso ci uniamo per andare a cena fuori o per un aperitivo, ci confrontiamo e parliamo di nuovi progetti. Ovviamente scelgo anche le mie amicizie fra gli attori e comici più sinceri.
-Come hai fatto a diventare regista, un mestiere difficile e complesso?
Da sempre mi è piaciuto fare la regia dei miei film, dei miei format. Ho incominciato tanti anni fa con “Due sbirri quasi perfetti” un western dal titolo “Lo chiamavano nullità”. A mio modesto parere con questa esperienza di vita ho cominciato ad apprezzare ancora di più i miei film, soprattutto da quando ho collaborato alla sceneggiatura con Antonio di Stefano per il film: “Chi non muore si rivede” prima e dopo con il film di grande successo: “Nato con la camicia”, scritto con Paola Salute e con la regia firmata da me e Bruno Tedeschi. Il film si può vedere su Prime Video.
-Come ti trovi nella veste di regista?
Fare la regia non è semplice, ma nella vita si deve osare ogni giorno. Il rischio è la volontà sono il mio pezzo forte.
-Tra i tuoi film da segnalare al grande pubblico ci sono: “Nato con la camicia” e con l’anno nuovo uscirà nelle sale “Sano come un pesce”. Quanto è difficile realizzare un film a Palermo?
Realizzare un film in autoproduzione non è per nulla facile, per carità devo dire sempre grazie agli amici attori e tanti altri amici che mi collaborano tutte le volte che sono sul set. Bisogna occuparsi di tantissime cose, è un lavoro molto faticoso, anche se alla fine si raccolgono grandi soddisfazioni, soprattutto quando arriva il momento di vedere il film al cinema e sulle piattaforme. Nel 2026 ci sarà il nuovo film nelle sale cinematografiche, dal titolo: “Sano come un pesce” con la sceneggiatura scritta da me e Paola Salute, con la mia regia, di Paola Salute e Bruno Tedeschi, che ringrazio tanto. In tre sono certo che riusciremo a fare dei piccoli miracoli.

-L’attore Tommaso Gioetta mi ha confidato che disegni paesaggi siciliani intriganti e che ti ispiri all’iperrealismo e che le tue opere pittoriche sono arrivate anche in America…
Dipingo da 59 anni. Ho iniziato a 10 anni. Mi piace l’iperrealismo. Con i colori mi avvicino il più possibile alla realtà. Amo mettere su tela i luoghi e i paesaggi siciliani. Le mie opere si trovano in tutto il mondo, in America, in Inghilterra e persino in Australia, ovviamente anche in Sicilia. Insieme a Paola Salute ho realizzato “trompe l’oeil” per gli alberghi americani, ville e, ristoranti. La pittura è nel mio cuore. Ci tengo a precisare che sono un autodidatta, anche nella pittura.
-A proposito d’America… Ti ho visto in Tv a New York. Come l’hai trovata l’America di oggi?
Insieme a Paola Salute conduco il format: “Tu vo fa l’ americano” girato in America e trasmesso sul canale Tv 18 in tutta la Sicilia. Vado due o tre volte l’ anno negli States. La trovo sempre meravigliosa. E’ il secondo stato, che ho nel cuore. Energica, folle, innovativa, viva e piena di opportunità. Torneremo presto per un “Tu vo fa l’americano” in tour. Io e Paola faremo da guide turistiche, visto che nella grande mela ci siamo stati solo 24 volte.
-Se ti dovessero proporre di vivere per sempre a New York per gli Street della grande mela, accetteresti?
New York è meravigliosa è il luogo adatto per fare business. Mi piace molto perché ogni volta mi dà spunti per creare nuovi progetti e nuove idee, ma il paradiso è qui in Sicilia. Ho scelto di vivere nella mia terra per tanti motivi, per esempio una cosa che non mi piace dell’ America è che si corre troppo. Oggi abbiamo bisogno di fermarci un po’, in pieno relax, così da prenderci il nostro tempo, perché nella vita non c’è solo il denaro o solo il business.…. C’è dell’altro!

-Qual è l’ultimo film che hai visto a cinema?
L’abbaglio con Ficarra e Picone diretto da Roberto Andò. E’ un film bellissimo, con un’ottima interpretazione dei ragazzi e di Toni Servillo.
-Chi è il tuo regista preferito?
Il regista che amo di più è il maestro Giuseppe Tornatore, ho avuto l’ onore di girare con lui il film Baaria nella città di Tunisi.
-Secondo te, nel cinema e nel teatro, sono più brave le attrici o gli attori?
Secondo me sono brave allo stesso modo. Ci sono attori bravi e attrici bravissime, lasciami esprimere un pensiero: il talento non ha sesso!
-Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Il mio nuovo film, “Sano come un pesce”, poi il “Tu vo fa l’americano” in tour e se qualcuno vuole vedere una New York inedita e poco conosciuta al grande pubblico, mi può contattare in privato. Per il futuro, c’è poi una crociera con i comici a bordo, con tanto di sano spettacolo e puro divertimento.

Biografia
Giovanni Cangialosi è un attore comico e regista, suona la chitarra e il pianoforte. E’ un cantante e con la passione per la pittura. Ha iniziato la sua carriera da comico con diverse partecipazioni a “La sai l’ultima” ed ha partecipato a trasmissioni Mediaset e della Rai a fianco di conduttori molto conosciuti. Nel 2004 e 2005 è stato su RaiUno con Paolo Bonolis. Contemporaneamente ha portato in giro i suoi spettacoli di cabaret nei teatri siciliani e in America. Giovani Cangialosi autoproduce i suoi film che lo vedono protagonista insieme a Paola Salute e Gino Carista. Ha lavorato in produzioni cinematografiche di prestigio con Ficarra e Picone, Roberto Lipari, Giuseppe Tornatore. Nel 2026 c’è grande attesa al cinema per l’uscita del suo nuovo film comico dal titolo: “Sano come un pesce”.





