I pani di San Pellegrino: un legame antico tra Caltabellotta e Sant’Anna
Nell’atmosfera solenne delle celebrazioni in onore di San Pellegrino, patrono di Caltabellotta, gli studenti della Scuola di Caltabellotta e Sant’Anna, guidati dalla consigliera Carmelina Sala e dai loro docenti, hanno voluto rendere omaggio al santo riproponendo un’antica tradizione: la realizzazione dei pani di San Pellegrino. Questi pani, a forma di chicco di grano, sono da sempre un simbolo del legame profondo tra gli abitanti e il loro santo protettore.
La leggenda narra che San Pellegrino, giunto dall’Africa, liberò Triocola (l’antica Caltabellotta) dal terribile drago che terrorizzava la popolazione. Dopo aver compiuto il miracolo, il santo si ritirò sul monte che oggi porta il suo nome, portando la fede cristiana e divenendo il primo vescovo della città.
In segno di gratitudine, gli abitanti di Caltabellotta erano soliti offrire dei pani ai monaci che, dal convento di San Pellegrino, scendevano in paese per chiedere l’elemosina. Questa usanza è diventata un rito che lega indissolubilmente la città alla sua frazione Sant’Anna, dove sorgeva il primo nucleo abitato dell’antica Triocala.
Quest’anno, la scelta di celebrare questa tradizione proprio durante le festività di San Pellegrino ha un significato ancora più profondo. Offrire i pani prima a Sant’Anna e poi a Caltabellotta sottolinea l’antico legame tra le due comunità e rinnova il sentimento di devozione verso il santo patrono.
Gli studenti, con la loro partecipazione attiva, hanno contribuito a mantenere viva questa tradizione, trasmettendo ai loro coetanei e alle generazioni future il valore della storia e della fede. I pani di San Pellegrino, oltre ad essere un gesto di devozione, rappresentano un simbolo di unità e di appartenenza a una comunità ricca di storia e tradizioni.
Alla solenne celebrazione erano presenti il sindaco Biagio Marciante, l’assessore alla cultura Maria Castrogiovanni, la consigliera Carmelina Sala, la Forania di Ribera, il Vicario generale don Giuseppe Cumbo, l’arciprete don Giuseppe Colli, i docenti e tutti gli alunni della Scuola di Caltabellotta.