Ribera: Le sentinelle dell’acqua all’opera tra dighe e fiumi

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Li chiamano da qualche tempo “le sentinelle dell’acqua” perché operano come volontari nell’area dei Monti Sicani, al confine dei territori delle province di Agrigento e Palermo, per controllare visivamente l’acqua ad uso irriguo e potabile che passa dai fiumi e arriva per caduta naturale nelle dighe e negli invasi di aziende agricole dell’Agrigentino. Protagonisti sono alcuni coltivatori riberesi che periodicamente viaggiano lungo il corso del fiume Sosio-Verdura, soffermandosi nelle aree nevralgiche di passaggio e di accumulo dell’acqua che, spesso inutilizzata, dalle montagne palermitane si riversa nel Canale di Sicilia, nell’Agrigentino.

Anche ieri mattina una delegazione di coltivatori, che ha invitato a partecipare pure il sindaco Matteo Ruvolo, dalla foce del fiume Verdura è risalito per chilometri lungo il corso d’acqua, da Poggio Diana di Ribera a San Carlo di Chiusa Sclafani, per fermarsi sulle sponde della traversa di Gammauta, in territorio di Palazzo Adriano, dove, con video e fotogrammi ripresi dalla strada di accesso, hanno accertato la presenza dell’acqua, che proveniente dalle fluenze del bacino imbrifero, entra per caduta nell’invaso per essere trasferita poi nella diga Castello di Bivona.

“Le sentinelle dell’acqua” dell’associazione locale “Liberi Agricoltori” osservano attentamente il territorio e più volte hanno segnalato rotture e perdite di tubazioni che si registrano lungo la canalizzazione di oltre 20 chilometri tra Gammauta e Castello. Osservano spesso che, grazie alle piogge che alimentano sorgenti e ruscelli, l’acqua di Gammauta, una volta raggiunta la quota di sicurezza, pare tra i 400-500 mila litri, quandola bretella si ferma per riparazioni, viene scaricata sul fiume Sosio-Verdura per finire inutilizzata a mare.

Viene chiesta l’istallazione, prima dell’ingresso dell’acqua in diga, dei sensori radar semplici per la misura della velocità e della portata idrica degli affluenti più copiosi. Dalla cabina di regia regionale, l’autorità di Bacino ha chiesto nei giorni scorsi ai gestori delle 30 dighe siciliane di volere conoscere i dati giornalieri sui livelli idrici delle dighe e non con periodicità settimanale, al fine di monitorare l’andamento.

Intanto, sul fiume Verdura, a Poggio Diana di Ribera, sono in corso i lavori da parte del consorzio di bonifica AG 3 per piazzare le due motopompe che sono state appositamente acquistate dalla Regione Siciliana circa due mesi fa e che ancora non sono entrate in funzione per un motivo o per altra pastoia burocratica, con lo scopo di impedire che l’acqua finisca a mare e vada a riempire invece centinaia di laghetti collinari del comprensorio riberese con migliaia di ettari di terreno sotteso ad agrumeto. A causa di una rottura dell’adduttore tra Gammauta e Castello, nei pressi della vasca di Calamonaci, è stato sospeso il trasferimento di 350 litri al secondo tra due invasi. Le riparazioni inizieranno oggi.