Giovedì 6 giugno scorso, la sezione dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Ribera, insieme al comando della locale Tenenza, ha festeggiato il 210° Anniversario della Fondazione dell’Arma dei Carabinieri. Sebbene l’Arma dei Carabinieri sia stata fondata da Re Vittorio Emanuele I il 13 luglio 1814, la data scelta per celebrare la sua fondazione è il 5 giugno, giorno in cui, nel 1920, la Bandiera dell’Arma ricevette la Medaglia d’Oro al Valor Militare per il comportamento dei carabinieri durante la Prima Guerra Mondiale, in memoria dei sacrifici compiuti, dei risultati conseguiti e dell’impegno a tutela delle comunità.
Alle 18:30, nella chiesa madre di Ribera, don Giuseppe Argento, coadiuvato da don Antonio Nuara e da don Giorgio Casula, ha celebrato la santa messa, animata dai canti del coro polifonico della chiesa madre diretto da Carmen Zito. Durante la cerimonia, sono stati ricordati i Caduti dell’Arma, che hanno sacrificato la vita per un ideale supremo nell’assolvimento del servizio, e i soci del sodalizio scomparsi.
Alla cerimonia erano presenti il sindaco Matteo Ruvolo con l’assessore Leonardo Augello, il comandante della locale Tenenza, tenente Vincenzo De Felice, con alcuni militari di ogni ordine e grado, il presidente della locale sezione ANC, Girolamo Angileri, con numerosi soci e rispettivi familiari, un gruppo di soci dell’Auser di Ribera con la presidente Giovanna Valenti, Mimmo Tornambè, direttore della locale emittente Radio Torre Ribera, e molti fedeli. Prima dell’inizio della messa, il tenente De Felice ha tenuto un intervento in cui ha fatto una breve storia dell’Arma dei Carabinieri.
Prima della benedizione, il maresciallo Girolamo Angileri ha letto la “Preghiera del Carabiniere” e infine c’è stato l’intervento del sindaco Ruvolo. La cerimonia è stata seguita da un momento conviviale con il taglio della torta e la consegna della tessera associativa al nuovo socio, vice brigadiere Filippo Lattanzi.
È importante sottolineare che l’Arma dei Carabinieri, oggi come ieri, è forte grazie alla sua grandissima coesione morale e continua ad essere un pilastro insostituibile per la nostra collettività, sia come punto di riferimento sicuro per i cittadini, sia nel contrasto alle forme di criminalità comune e organizzata.