Ritardi burocratici a Palermo, alla Regione Siciliana, per procedere alla gara di appalto della realizzazione dell’opera che deve salvare dalla scomparsa la spiaggia di Eraclea Minoa. Pare che, accanto ad altri nulla osta che mancano all’appello, sia proprio il parere della Procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS), il più importante, a bloccare l’iter per l’utilizzo al più presto del corposo finanziamento dell’assessorato regionale a Territorio ed Ambiente di ben 4 milioni e 95 mila euro da destinare alla realizzazione di un frangiflutti, che rallenti o blocchi le continue maree che hanno inghiottito buona parte della spiaggia sabbiosa di Eraclea Minoa, posta tra Capo Bianco e il litorale di Bovo Marina.
“Aspettiamo tale parere – ci dice al telefono il sindaco di Cattolica Eraclea Santino Borsellino – dal momento che nell’agosto scorso è stato approvato il provvedimento per il quale sono stati richiesti diversi nulla osta alle istituzioni preposte sul territorio. C’è il rischio, con l’inverno alle porte, che tutta la spiaggia venga cancellata dal moto ondoso che penetra sempre più nel bosco del demanio forestale, danneggiando litorale ed ambiente. Bisogna fare presto”.
A lanciare l’allarme nei giorni scorsi è stata l’associazione ambientalista “Mareamico” di Agrigento che avevano puntato il dito contro la Regione Siciliana che “alcuni mesi fa ha finanziato un progetto di oltre 4 milioni di euro per salvare la spiaggia di Eraclea Minoa, aggredita dall’erosione costiera, e che ancora ad oggi non si è visto nulla per avviare la realizzazione dell’opera; la spiaggia indifesa, negli scorsi giorni, è arretrata nuovamente di qualche metro e parecchi alberi del boschetto sono caduti in mare e persi per sempre!”.

“Mareamico” ricorda, inoltre, che dagli anni ‘80 ad oggi sono scomparsi più di 150 metri di spiaggia dorata e più di 50 metri di piante del verde bosco della forestale. Significative sono alcune immagini fotografiche che, riprese dall’alto, mostrano a confronto la spiaggia e il bosco di ieri e di oggi. I più danneggiati dall’erosione costiera di Eraclea sono stati decine di migliaia di turisti e visitatori, che non hanno più trovato l’ampia spiaggia, e soprattutto alcuni esercizi privati della ristorazione i cui stabili sono stati inghiottiti dalle mareggiate e trasferiti nell’interno, con onerose spese aziendali.





