ATLETICO RIBERA: Allegro, Fretto, Ceroni, Scoma, Campanella, Interrante, Libassi, Li Greci, Forte, Santangelo, Macaluso. All. Vincenzo Montalbano.
GATTOPARDO: Bruscino, Obafansho, Cannizzaro, Minio, Ellia, Ciscardi, Pinto, Tano, Zarbo, Ceesay, Caruso. All. Pietro Alotto.
Arbitro: Navarino di Agrigento. Assistenti: Marino e Licari.
RIBERA. Lo stadio comunale “Nino Novara”, allagato dalle piogge, impedisce la disputa della partita di calcio tra l’Atletico Ribera e la Gattopardo di Palma di Montechiaro. L’arbitro agrigentino Navarino non ha fatto scendere nemmeno le squadre in campo perché il terreno di gioco era un’autentica piscina con almeno 10 centimetri di acqua, caduta negli ultimi tre giorni di pioggia.
I due allenatori, Montalbano ed Alotto, hanno consegnato la distinta dei giocatori al direttore di gara, ma era evidente che i 22 atleti non potevano calcare il terreno di gioco. Per entrare era necessario indossare gli stivali. L’Atletico aveva Calma infortunato e Geraci in panchina, dopo una lunga assenza. E’ la prima partita del campionato di promozione che viene rinviata in questa stagione. Per tutto l’inverno e parte dell’autunno non ci sono state precipitazioni atmosferiche e le partite si sono svolte regolarmente.

La gara potrà essere recuperata certamente dopo il 18 di marzo quando il campionato si fermerà per tre turni. I dirigenti sperano che il recupero avvenga di domenica perché tanti giocatori sono impegnati di mercoledì con il lavoro. Il rinvio potrebbe rappresentare un danno per la società e per la squadra. Non si giocherà al “Nino Novara” nemmeno domani pomeriggio, alle 15, per la partita juniores tra l’Atletico e il Canicattì.
Da almeno 5 anni, incredibilmente il problema dello stadio di corso Regina Margherita è rappresentato dal terreno di gioco che con le piogge diventa impermeabile, che non ha drenaggio e che non permette all’acqua piovana, che si accumula, di uscire perché mancano le caditoie e i pozzetti. Da tempo ormai, l’amministrazione comunale, più volte sollecitata, non interviene, nemmeno per l’ordinaria amministrazione, perché lo stadio non è una struttura sportiva, ma nel piano regolatore generale risulta piazza e posteggio per i pullman.
Dopo tante richieste dei dirigenti calcistici, andate a vuoto, c’è già una prima seria minaccia della società: “Ci restano le ultime partite – ci ha detto ieri pomeriggio allo stadio il presidente del club sportivo Pasqualino Borsellino – è certo che la prossima estate non iscriveremo la squadra perché non si può continuare a giocare in una struttura dove mancano gli scaldini per le docce, non c’è acqua, le erbacce crescono a dismisura, si allaga il campo, i tifosi continuano di diminuire e lo stadio è abbandonato, senza custode”.
Una forte denuncia che deve far riflettere gli amministratori comunali che non possono passare alla storia per avere cancellato il calcio riberese, quando mezza giunta e mezzo consiglio comunale è rappresentato da uomini che hanno fatto sport.






