Come riconoscere il trentenne riberese

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Il/la trentenne riberese lo si riconosce essenzialmente dallo spirito di rassegnazione che lo pervade. Il trentenne riberese cinque minuti dopo aver spento le candeline del suo ventottesimo compleanno esclama: “ Oh ma, trent’anni staiu facennu”. Figuratevi il suo stato d’animo alle soglie del fatidico giorno. Sembra che tutto ormai stia per finire. Sembra che il numero 30 imponga un resoconto della propria vita, e se malauguratamente gli amici coetanei hanno già messo su famiglia, il trentenne si getta nello sconforto più totale. Ma poi si consola col fatto che può ancora divertirsi senza rendere conto a nessuno. Ma a parte lo stato d’animo con cui si affronta il trentesimo anno di età, ci sono degli elementi che caratterizzano e accomunano i trentenni riberesi.

Hai trent’anni a Ribera se:
– Il Cine Teatro Lupo lo chiami “Cinema Golden”.
– Hai passato i tuoi pomeriggi all’ulivo.
– Il caffè dell’angolo lo chiami “Bar stadio”.
– Hai difficoltà ad arrivare al parco giochi.
– La Piazzetta Verdi era la tua seconda casa.
– Dalla “VerdE” sei emigrato in Piazzetta “Bianca”.
– Mille lire di benzina bastavano per tornare a casa.
– Sei stato a ballare all’Amnesi.
– Hai giocato a palla avvelenata e campanaro.
– Passavi “Pi ogliu”.
– “Uh Uh passa Paperino con la pipa in bocca”.
– Hai visto i carri di carnevale sfilare a Ribera.
– Organizzare la squadra dei giochi d’estate era l’unico obiettivo della stagione.
– Alla “Stanga” ci arrivavi solo con lo scooter.
– Sei stato all’oratorio a sentire suonare i “Crushed Flowers”.
– Hai giocato a biliardino ai “Games”.
– A scuola lo “Zio Pitrinu” aveva più autorità del Preside.
– Il sabato sera eri seduto sugli scalini del “Rosario”.
– Hai fatto la spesa al “Risparmio 81”.
– Alla “Carambola” ci andavano solo i maschi.
– La “Corvida” era un appuntamento estivo da non perdere.
– Sei stato in pizzeria da “Antonio” a Seccagrande.
– Hai ballato sotto le stelle alla villa e a Borgo Bonsignore.
– Hai passato pomeriggi interi al “Seaside”.
– Hai mangiato il wurstel “senza salsa” di Giovanni.

Personalmente capisco di avere trent’anni quando mi chiedono dov’è via Gramsci e non so rispondere, perché per me quella via è stata, e sarà sempre: “La strata di li pisci”.