Ha debuttato ieri sera al Teatro l’Idea una delle pièce teatrali più rappresentate ed apprezzate di Luigi Pirandello, tratta dalla novella “Richiamo all’obbligo”, “L’uomo, la bestia e la virtù”, nell’adattamento di Andrea Battistini che ne cura anche la regia. Il lavoro, la prima produzione del Teatro L’Idea in collaborazione con il teatro di Castalia e OfficinequintArmata, muove dal desiderio di ricondurre il testo dell’autore agrigentino ad una comunicazione più efficace e attuale, senza perdere di vista la bellezza della versione originale. La riscrittura del regista toscano rimaneggia il testo senza banali modernizzazioni, ma con una cura tale da coniugare la classicità dell’opera con la sua innata “modernità”.
Il merito di questa riscrittura è sicuramente quello di aver sbiadito i toni talora eccessivamente “farseschi” di alcuni adattamenti teatrali e aver ricondotto il testo nell’alveo della “tragicommedia”, come a suo tempo la definì lo stesso Pirandello. Gli spettatori de l’Idea hanno quindi assistito, ieri sera, ad una piece volutamente tragica che attraversal’ironia e l’assurdità di una situazione assolutamente possibile per diventare sorriso amaro, quel sorriso che alla fine della commedia lascia come un graffio sanguinante sulla pelle. La trama ruota attorno al classico triangolo amoroso. Tre sono le maschere coinvolte: quella dell’Uomo rispettabile indossata dal professor Paolino, interpretato con un giusto equilibrio di ironia e drammaticità dal bravissimo attore sambucese Paolo Mannina; quella della Virtù che indossa la sua amante, la signora Perella, in scena Ada Simona Totaro, madre del suo capriccioso alunno Nonò che egli gratifica con voti alti e dolciumi, una donna infelice, trascurata dal marito perennemente assente; e quella della Bestia, quale appare il marito, il capitano di marina, un uomo egoista e rude interpretato da Santi Cicardo, che convive a Napoli con una donna e tre figli, rifiutando la legittima consorte nelle rare occasioni in cui torna a casa.
Il figlioNonò, il giovanissimo Giovanni Pizzo, è un goffo adolescente che nasconde, dietro un’insopportabile petulanza, la voglia di restare bambino, probabilmente per non comprendere ed ammettere la verità di ciò che lo circonda. Ognuno dei tre protagonisti vive in fondo una propria realtà, una propria vita trascinando un’esistenza che non gli appartiene a pieno, e vivono in un equilibrio precario che consente a tutti e tre di respirare. Ma arriva l’imprevisto: la signora resta incinta di Paolino e lo scopre quando il signor Perella preannuncia il suo ritorno a casa, dopo alcuni mesi trascorsi in mare: egli si fermerà solo per una notte, per poi ripartire il giorno seguente. Occorre sovvertire l’ordine delle cose affinché le maschere possano rimanere al loro posto. Il rispettabile professore, per salvare il proprio buon nome e la virtù della sua amante, architetta un piano con la complicità di un suo amico medico. Al burbero capitano dovrà essere somministrato un potente afrodisiaco che risvegli la sua libido verso la moglie.Il piano avrà successo? La commedia scorre frizzante in un’alternanza di stati d’animo che oscillano tra il grottesco e l’esilarante. Bello il taglio dato dalla regia ai tre protagonisti principali. La moglie, che compare sulla scena come una marionetta, in balia di un tragicomico tic alla bocca, in bilico tra la maschera della femme fatale che tenta maldestramente di indossare per sedurre il maritoe la fragilità filiforme della sua personalità sottolineata dall’apologo della pianta nata da un seme gettato in un terreno abbandonato. Essa rende pienamente l’idea della donna, spesso svuotata della propria essenza ed in balìa delle altrui pretese; il marito, un Santi Cicardo aiutato dal fisico possente e dalla voce cavernosa, che nasconde la sua incapacità di amare dietro un’esagerata rigidità e cattiveria; il signor Paolino, protagonistainstancabile sulla scena, che dei tre è colui che maggiormente incarna le mille facce dell’uomo medio, in perenne lotta contro se stesso, contro gli eventi, sospeso tra essere ed apparire, ingabbiato tra ipocrisia e perbenismo forzato. La scenografia minimalista, curata da Giulia Costumati e Claudia Saccullo,valorizza ed evidenzia l’aspetto recitativo.Una commedia adattissima anche ai più giovani, tanto che circa 700 alunni del Liceo Scientifico di Sciacca hanno assistito in questi giorni alle repliche mattutine, avvicinandosi ad un grande autore, divertendosi e riflettendo sul “gioco delle parti”. Restano alcuni interrogativi sospesi. Le maschere torneranno al loro posto o si rimescoleranno?Chi è la bestia, chi l’uomo, e che fine ha fatto la virtù? C’ è tempo per scoprirlo. Questa sera si replica all’Idea alle 20:30. Biglietti acquistabili su liveticket.it
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Attualità & Cronaca Sambuca di Sicilia: Imperdibile la prima produzione del teatro l’idea “l’uomo, la...