Ribera: Le trivellazioni nel Canale di Sicilia su “Terra” di Tony Capuozzo

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Con le trivelle ormai  prossime a spuntare come funghi davanti alle coste agrigentine e ragusane dello Stretto di Sicilia, si mobilitano le associazioni ambientalistiche e la vicenda va a finire nella trasmissione “Terra” di Tony Capuozzo, su Rete 4, che sarà trasmessa domani in terza serata, 23,40, su Rete 4. La giornalista Anna Migotto, inviata ad intervistare politici regionali, ambientalisti ed esperti di geologia marina, si è fermata a Seccagrande di Ribera dove ha incontrato e intervistato Mimmo Macaluso, autore non solo della scoperta di vulcani basaltici sottomarini, ma anche del fenomeno di vulcanesimo sedimentario, quello che sulla terra ferma da luogo al fenomeno delle maccalubbe, ma che sott’acqua è molto più pericoloso.

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“Se le maccalube sono diventate famose per la tragedia di Aragona, in mare questo fenomeno va moltiplicato per mille – ha detto alla giornalista romana Mimmo Macaluso, ricercatore, subacqueo programma europeo Arch-Med – sott’acqua a causa della pressione idrostatica, esercitata dalla colonna d’acqua sovrastante, le pressioni in una sacca di metano, giacente nel fondale marino, sono molto più alte e pericolose perché quando la sacca esplode può causare terremoti locali, in acqua e sulla terra, di magnitudo anche superiore al quarto grado Richter, ma soprattutto onde anomale, fatto accaduto nel 1951 a Sciacca con la distruzione totale del porto, con eventi anche in tempi molto più recenti, 10 aprile 2007, quando a bordo dell’elicottero della protezione civile abbiamo documentato gli effetti di una tale esplosione”.

Macaluso ricorda davanti alle telecamere di Mediaset che il disastro ambientale di più grande di tutti i tempi, quello del 2010 nel Golfo del Messico del 2010, è stato determinato dall’esplosione di una sacca di metano, intercettata accidentalmente mentre si cercava petrolio, la cui esplosione ha distrutto la piattaforma, determinando il travaso di greggio.   Lo stesso rischio si correrebbe posizionando piattaforme in un tratto di mare, tra Pantelleria e la Sicilia, dove sono stati scoperti i più grossi crateri da esplosione di metano.