Ribera: Non c’è più acqua disponibile nelle dighe per l’agricoltura

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La situazione in agricoltura rischia di diventare drammatica per la mancanza d’acqua irrigua. Ieri pomeriggio, è rimbalzata dai vari uffici della Regione Siciliana che nelle tre-quattro dighe del territorio montano non c’è più acqua per irrigare circa 10 mila ettari di agrumeto. La notizia non è ancora ufficiale perché non è stata notificata ai sindaci dei 12 comuni del comprensorio i quali, con una dettagliata lettera inviata a tutte le autorità regionali, qualche giorno fa avevano chiesto di conoscere la quantità d’acqua da assegnare per una eventuale terza e parziale irrigazione di soccorso.

Il settore agricolo ha lanciato in assemblea, convocata dall’associazione “Liberi Agricoltori”, l’allarme della crisi economica. Sindaci, amministratori comunali, deputazione e organizzazioni di categoria hanno preso una netta posizione per convincere i vari enti regionali a trovare una soluzione che possa assegnare altra acqua, oggi negli invasi.

Le risposte all’appello purtroppo non sono arrivate. Da ieri circola notizia che le dighe avrebbero esaurito tutta l’acqua destinata all’agricoltura. I sindaci vogliono conferme ufficiali dall’Autorità di Bacino, dall’ispettorato per l’Emergenza Idrica in agricoltura, dalla Cabina di Regia e dall’assessorato regionale all’Agricoltura.

Gli agricoltori Ribera, Calamonaci, Lucca Sicula, Villafranca Sicula, Burgio, Caltabellotta, Bivona, Alessandria della Rocca, Cattolica Eaclea e Montallegro sostengono che, per salvare milioni di piante di agrumi, l’acqua residua nelle tre dighe può essere prelevata dall’utilizzo di zattere con motore istallate sulle acque degli invasi, come è stato fatto negli anni scorsi quando l’acqua per l’irrigazione scarseggiava e l’agrumicoltura fu salvata.

Ufficialmente si conoscono solo i dati pubblicati dall’Autorità di Bacino alla data del 4 settembre scorso relativi all’uso potabile dell’acqua utilizzabile dai fruitori negli invasi del territorio riberese: Castello 1.156. 487 mln mc, Leone 1.810.000, Raia 0,000. La diga di Bivona rifornisce Agrigento e comuni limitrofi e la diga di Prizzi la città di Corleone. Gli agricoltori guardano alla giornata di lunedì.