Dopo le le gratuite affermazioni di due componenti del comitato civico di Sciacca che continuano ancora a parlare di “doppioni”, riferendosi alle due strutture ospedaliere di Ribera e di Sciacca, il “Fratelli Parlapiano” e il “Giovanni Paolo II”, ecco che prende posizione il sindaco di Ribera Matteo Ruvolo che già venerdì ha rilasciato all’emittente saccense Rmk delle dichiarazioni che portano chiarezza sulle esternazioni dei due personaggi saccensi, di cui uno già medico e l’altro ex sindaco, definendo le loro parole “inopportune ed offensive” quando, riferendosi a medici riberesi e ai servizi offerti dal “Fratelli Parlapiano”, affermano clamorosamente che si tratta di “bulloni difettosi”.
Matteo Ruvolo invita ad abbassare i toni, a non creare confusione tra pazienti e popolazione da assistere e paventa che tali terminologie potrebbero alimentare polemiche tra le comunità che potrebbero sfociare in eventuale tentativi di disordine pubblico.
Il primo cittadino di Ribera difende a spada tratta il noscomio riberese perché parlano le cifre del novembre scorso quando la commissione sanitaria regionale in visita all’ospedale ha assegnato per i servizi prestati il voto di 9 su 10 che inorgoglisce le professionalità che quotidianamente prestano servizio.
Dopo l’effetto Covid quando al “Fratelli Parlapiano” sono stati spesi 8-10 milioni di euro per migliorare apparecchiature e servizi, la sanità è migliorata enormemente (viste le cifre) e ha spinto le autorità e i movimenti spontanei a chiedere la nascita per Ribera di un ospedale di zona disagiata, previsto tra l’altro dal DM 70, dato che, sul nosocomio che è stato sempre un ospedale di zona per un territorio montano, convergono circa 10-12 comuni con una popolazione di circa 60 mila abitanti, servita da una viabilità precaria.
Ruvolo ha ricordato che con l’Area Interna Sicana nelle prossime settimane saranno spesi 20 milioni di euro per migliorare le strade provinciali che da Ribera, da Borgo Bonsignore, arriveranno a Bivona, Alessandria della Rocca, Cianciana, Lucca Sicula, Santo Stefano Quisquina e San Biagio Platani e gli utenti potranno più facilmente raggiungee gli ospedali della costa.
Il sindaco riberese ha ribadito che alla mancanza degli operatori sanitari deve pensarci l’Asp e la Regione Siciliana e ha ribattuto che “chiudendo Ribera”, come qualcuno auspica, saranno ”salvati” gli Ospedale Riuniti Sciacca-Ribera verso cui la città crispina è stata sempre solidale nella battaglia per il Dea di 1° livello, così come pur nelle battaglie per la riapertura delle terme.
“Si tratta di un campanilismo retrogrado che non fa gli interessi della collettività – afferma ancora Ruvolo nell’intervista concessa al collega Massimo D’Antoni di Rmk – la battaglia è partita già negli anni scorsi e continua ancora oggi alla luce del miglioramento dell’offerta sanitaria che ha visto più di 10 mila accesi nel 2024 al pronto soccorso del “Fratelli Parlapiano” e ben 3 mila nel primo trimestre di quest’anno”, oltre ai servizi offerti nei reparti.