Nella piccola cittadina dell’Agrigentino, dove, ogni anno accanto alla festa di Pasqua, si svolgono le cosiddette “rigattiate”, la corsa dei santi in piazza, il sindaco Salvatore Dazzo ha inviato una lettera a tutti i cittadini, rimproverando che la festa ha perso i suoi valori originali e annuncia che il prossimo anno non verranno autorizzati i festeggiamenti tradizionali, se non quelli esclusivamente di carattere prettamente religioso.
La nota del primo cittadino, che negli anni scorsi ha lavorato per il recupero delle tradizioni autentiche del popolo, si è fortemente lamentato, lanciando un preciso “j’accuse” nei confronti dei comitati cittadini che fanno capo a San Giovanni e a San Michele,le due fazioni che da secoli allietano la festa dell’Incontro di Pasqua con la corsa dei due santi le cui statue sono poste su due fercoli, artisticamente addobbati con fiori freschi dei campi, sono portati a spalla dei fedeli sulla piazza principale della cittadina, mentre nell’abitato impazzano costosi fuochi d‘artificio.
Pare che nello svolgimento del momento religioso, che precedeva la “rigattiata” dei due santi, ci sia stata una certa incomprensione trai due comitati che avrebbero avuto quasi un diverbio sulle modalità della festa, nonostante le ritualità siano state concordate alla vigilia, secondo programmi, località e tempi.
Il sindaco Dazzo è stato categorico quando così ha scritto nella lettera ai cittadini: “Mi sento di affermare che la situazione peggiora di anno in anno. Vedendo quanto accaduto, non posso fare a meno di dubitare che alcuni non abbiano chiaro che la Santa Pasqua è una festa religiosa. E’ vergognoso assistere ad un continuo e costante imbarbarimento di quella che dovrebbe rappresentare la festa più importante per la nostra comunità, la festa che è il legame con le nostre tradizioni e con il nostro passato. Ritengo inammissibile che le due fazioni ricerchino il pretesto, anche il più futile, per scontrarsi. Pertanto, anticipo sin d’ora che per la prossima Pasqua del 2026, qualora reputi che non vi siano azioni concrete di maturità e di responsabilità da entrambe le fazioni, nessun festeggiamento, oltre quello religioso, verrà autorizzato”.
Va detto anche che negli anni passati la festa e soprattutto le “rigattiate” dei santi abbiano creato problemi alla collettività tanto che l’arcivescovo di Agrigento ha sospeso i festeggiamenti, successivamente però autorizzati.