L’iniziativa artistico culturale dal titolo “Rosa Balistreri”, in occasione del suo 98° anniversario della nascita che si svolgerà il 21 marzo presso il teatro Re Grillo di Licata alle ore 20.00 e promossa dal Comune di Licata con la collaborazione del Centro studi di cultura siciliana e del Meridione, continua ad essere motivo e impegno per la valorizzazione della figura di Rosa e della cultura popolare siciliana da parte del Comune di Licata.
Rosa iniziò come cantastorie a narrare e cantare cimentandosi con la storia di Turiddu Carnevali. L’iniziativa del 21 marzo sarà dedicata appunto alla figura dei cantastorie siciliani, di ieri e dei nuovi cantastorie di oggi, continuatori, menestrelli e comunicatori di storie di miti e di avvenimenti di questa nostra ricca storia popolare.
Nonò Salamone, Carlo Barbera, Mel Vizzi saranno i cantastorie continuatori e divulgatori di questa forma artistica, fatta di canto e di parole, che insieme ad Alba Cavallaro, voce autentica popolare, con il chitarrista Francesco Maria Martorana, si alterneranno durante la serata nel ricordo di Rosa.
Nel corso della manifestazione vi sarà un collegamento video con la casa di Milano di Alda Merini, poetessa, aforista e scrittrice nata nello stesso giorno il 21 marzo di Rosa Balistreri, per celebrare insieme due grandi figure del panorama culturale italiano.
La storia dei cantastorie siciliani, è una tradizione antichissima, eredi dei menestrelli medievali che per tanti anni sono stati la memoria storica degli avvenimenti siciliani, dei personaggi cari al popoli. I loro spazi più congeniali sono state le piazze, le fiere dove hanno instaurato un rapporto diretto con anziani e giovani tramite una chitarra e un semplice cartellone, dipinto spesso da loro, con la sola forza del loro canto, della mimica e della loro parlata. Raccontavano le loro storie spesso avvenimenti o personaggi reali di una volta, osservate e cantate però con occhi attenti alle problematiche presenti.
Si potrebbero definire i giornalisti più antichi e i diffusori di notizie, considerato ‟l’alto tasso di analfabetismo della società di un tempo, sono stati i veicoli della comunicazione del passato; una volta numerosi, oggi in un numero limitato, assolvono ancora il compito di commentare fatti di sangue, di mafia, di dolore o di gioia presenti nella vita di tutti i giorni. Anche Rosa Balistreri fu in un certo modo cantastorie, cimentandosi in alcuni cantate: “Storia di Turiddu Carnevali” con testo di Buttitta o “Un matrimonio infelice” storia della sfortunata sorella Maria. E della sua uccisione per mano del marito. Rosa intrattenne un forte legame con alcuni cantastorie tra i quali Ciccio Busacca ed Otello Profazio.
La direzione artistica e la conduzione della serata è stata affidata ad Antonio Zarcone.