Il film ritrae molti aspetti inediti dello scrittore. Luigi Pirandello amava il treno che è presente in molte sue novelle. Un treno a vapore riesce a commuoverci. E’ l’inizio della storia, il viaggio della nostra vita tormentata e inquieta, un treno a fari spenti nel buio della notte, ci ricorda il nostro destino incerto. Un viaggio nella letteratura, da Girgenti a Stoccolma passando per la Berlino dei cabaret con l’affascinante presenza internazionale di Ute Lamper e poi Milano, l’America di Broadway e Hollywood, tutti tableaux vivants di una bellissima storia. Questo film conferma una idea che ho del Cinema: la prima cosa per fare un buon film è scrivere un buon testo, da cui trarre la sceneggiatura. Il film si ispira al libro di Matteo Collura “Il gioco delle parti. Vita straordinaria di Luigi Pirandello”.
1934. In treno verso Stoccolma, dove lo scrittore siciliano riceverà il premio Nobel per la letteratura. Luigi Pirandello rivive il fascino e la magia dei personaggi che hanno popolato la sua vita e ispirato la sua arte. Davanti al suo sguardo passano i fantasmi di un’intera esistenza: la follia della moglie, incapace di comprendere e accettare la scelta di vita di un artista predestinato; il burrascoso legame con i figli, schiacciati dal genio paterno e per questo incapaci di volare con le proprie ali; il controverso rapporto con il fascismo; lo scandalo del suo teatro, sovversivo e troppo moderno per il perbenismo borghese; il sogno di un amore assoluto per la giovane attrice eletta a sua musa ispiratrice in un’inestricabile compenetrazione fra arte e vita. Durante il suo viaggio in treno verso Stoccolma nel dicembre 1934, Pirandello riflette su alcuni momenti salienti della propria vita, che vengono così inscenati in una raccolta di ricordi di periodi e personaggi diversi. C’è la moglie Antonietta Portulano, malata e paranoica con le sue crisi destabilizzanti per l’intera famiglia; ci sono i tre figli della coppia; c’è il teatro, le voci nella testa e gli scandali da cui nascono i Sei personaggi, il fiasco della prima; il cinematografo, Berlino; il contatto con Murnau per un grande film europeo; il fascismo; le zolfatare di Sicilia; e Marta Abba, la musa, una giovane attrice che ammalia Pirandello già maturo.
Nel 2010 lo scrittore Matteo Collura ha pubblicato “Il gioco delle parti vita straordinaria di Luigi Pirandello”, dopo 14 anni ispirandosi a questo libro il regista Michele Placido ha realizzato il capolavoro cinematografico della sua vita. Partirei da una confessione che il regista ha rilasciato l’altra sera al pubblico del cinema Tiffany di Palermo nella prima proiezione, “Qualche tempo fa sono stato ospite del regista Giuseppe Tornatore, gli ho parlato di un mio progetto su un film dedicato a Luigi Pirandello, una vecchia idea che coltivo da tempo . Dalla descrizione che ho fatto Peppuccio mi ha ascoltato con attenzione, poi mi ha detto con un tono deciso, vedrai che questo sarà il film della tua vita!”.
Il film è stato curato in ogni dettaglio, storico, letterario, nelle ambientazioni, nelle musiche, nei dialoghi, nella fotografia, in ogni scena. Merita di essere visto da tutti, soprattutto dalle nuove generazioni che hanno un’idea scolastica dello scrittore agrigentino. “Eterno visionario” aiuta a conoscere un Pirandello diverso, certe volte inedito. Ieri nel manifestare la mia gratitudine a tutto lo staff ho detto a Bentivoglio che la sua interpretazione di Pirandello è inarrivabile, la migliore in assoluto. Una lode va all’interprete Valeria Bruni Tedeschi per la sua interpretazione intrisa di grande umanità, con lei il film raggiunge una profondità di sentimenti e di interpretazione della follia che coinvolge l’anima dello spettatore dall’inizio alla fine. Splendida Federica Luna Vincenti nella recitazione, nel canto, nell’interpretazione. E’ la prima volta che scopriamo la bellezza e la fragilità di Marta Abba che riesce a portarci per mano nel teatro di quegli anni che non è felice e spensierato. Un plauso particolare ad Angelisa Castronovo produttore esecutivo, che ha seguito con pazienza e professionalità tutte le fasi di questo film appassionante e complesso. Una doppia lode va a Michele Placido per la regia e per l’interpretazione di Saul Colin agente e collaboratore di Pirandello. Appena due anni dopo al suo Caravaggio, Michele Placido torna a raccontare l’intimità di un’altra importante icona italiana, Luigi Pirandello. Eterno Visionario ha debuttato alla Festa del Cinema di Roma 2024 con successo e sarà nelle sale cinematografiche a partire da oggi. La sceneggiatura è stata scritta da Placido insieme agli agrigentini Matteo Collura e Toni Trupia. E’ la quindicesima regia di Michele Placido.
Sono certo che Eterno Visionario riceverà premi internazionali e sarà visto in tutto il mondo. L’uscita della pellicola avviene in un’occasione speciale, quella del novantesimo anniversario dell’assegnazione del premio Nobel a Pirandello, nel lontano 8 novembre del 1934.
Lo considero il vero omaggio a Pirandello e ad Agrigento capitale della Cultura nel 2025.
Un ringraziamento per le foto a F.Di Benedetto, Salvatore Indelicato e Rosario Neri.