Perché il Centro Studi Cultura Siciliana e Mediterranea usa questo superlativo inedito e mai usato da alcuno riferendosi a Rosa Balistreri, per dare il titolo all’evento che si terrà all’interno della rassegna “Canta Ro‟ organizzata dal Comune di Licata? Semplice, perché Rosa è stata “aulentissima”, è stata cioè superlativa, e anche se Cielo D’Alcamo, in questo suo celebre “contrasto” amoroso della metà del 1200, si riferisce chiaramente al fiore profumatissimo della rosa che lo spasimante usa per conquistare una giovane donna, in un vivace dialogo giullaresco, abbiamo scoperto che una moltitudine di aspetti legano la figura e i canti di Rosa Balistreri ai componimenti della Scuola Poetica Siciliana e non solo.
Questo tipico esempio della poesia comica e giullaresca, che fiorì nell’Italia del Due-Trecento e in particolare nella Sicilia di Federico II, era destinato alla recitazione e alla musica ed è stato il punto di partenza dei canti e dei “cunti” dei Cantastorie giunti fino ai nostri giorni, Rosa Balistreri compresa. Ma i messaggi e i segnali che Rosa ci ha lasciato vanno saputi cogliere e leggere nei loro più profondi e più intimi significati, andando ancora più indietro nel tempo, sui solchi di quella terra sicula con la quale lei ha avuto contatto fin da bambina, a piedi scalzi, sulle zolle e nelle polveri, tra le spighe e le spine. Come il Batà pirandelliano è stregato dalla luce della Luna, così Rosa viene illuminata dalla sua terra nuda. E attraverso quei piedi che l’hanno solcata, assorbe l‟energia ancestrale che la battezza e la consacra sua portavoce.
E’ la sua investitura poetica e artistica. La Madre Terra, la Dea Madre primordiale, i culti e i miti, la storia e le tradizioni di una Sicilia molto antica e ricca di energie accumulate nel tempo, ecco da dove viene la forza di Rosa, da millenni di vita e di vite che lei ha saputo percepire attraverso quel contatto diretto con i sudori e gli umori della sua terra e che istintivamente ha trasformato in canto divino. E’ questo lo studio etnoantropologico che il CSCSM ha intrapreso alla scoperta di una Sicilia Centro del Mediterraneo e culla della civiltà, dove Rosa Balistreri è senza dubbio, assieme a tanti altri, un punto di riferimento essenziale, e la nascita della “Casa di Rosa”, in Via Martinez a Licata, ne è la dimostrazione.
“Rosa Aulentissima” è l’evento che celebra l’anniversario della nascita della “Casa di Rosa”, un progetto avviato dal CSCSM diretto da Nicolò La Perna nell’ottobre 2023. In quell’occasione, il Centro ha provveduto ad avviare le procedure per l’affitto dei locali e nei mesi successivi, ai lavori di ristrutturazione e alla raccolta di materiali, che hanno portato alla creazione di un luogo di grande attrazione per la città di Licata. Questa casa, dove Rosa ha vissuto da bambina, ha accolto migliaia di visitatori e ospitato decine di manifestazioni in pochi mesi di attività.
Al Teatro “Re Grillo” venerdì 11 ottobre, non verrà raccontata la solita biografia di Rosa Balistreri, e non saranno cantate le sue solite canzoni, ma sarà presentata una nuova visione del lavoro svolto dalla cantastorie licatese, che non è partita, nella sua veste di artista, dal semplice folk leggero e di massa, ma da ambienti intellettuali che hanno da subito intuito la sostanza di un personaggio poco colto e istintivo, ma che dentro di sé conteneva “la terra arsa di Sicilia”, come affermava Buttitta.
E ce ne sono tanti in questo circolo di elevata cultura che di Rosa hanno prodotto versi, immagini, descrizioni, disegni e ritratti: come quello di Manfredi, che la ritrae “con quella maschera teatrale dai mille significati”, quadro che abbiamo scelto per la locandina, e poi Sciascia, Guttuso e decine di altri artisti rimasti affascinati dalla sua figura leggendaria.
E‟ questo che metteremo in risalto nella serata dell’11 ottobre, non tralasciando di evidenziare la figura di Rosa poetessa, che risulta a tutt’oggi quasi sconosciuta, visto che le sue poesie sono per la maggior parte ancora inedite, perché scritte negli ultimi anni della sua vita quando ormai era in decadenza. Ed è solo grazie a Felice Liotti se oggi possiamo riproporle e godercele in esclusiva assoluta, scongiurandone il definitivo oblio e la totale perdita. Una Rosa inedita, quindi, che incede scalza sui secoli attraversando i riti della Dea Madre apotropaica, le monodie della Magna Grecia, i temi e le immagini del medioevo di Federico II, e passando dai canti d’amore del ‘700 e dell’ ‘800 giunge fino a noi intrisa di Fado e di Blues, di ballate e struggenti canti degli ultimi.
I direttori artistici del CSCSM Antonio Zarcone e Fulvio Cama hanno fortemente voluto puntare su questo nuovo racconto di una Rosa poco conosciuta e sottovalutata e per questo si sono avvalsi di una serie di ospiti e testimoni che animeranno il salotto artistico culturale al Teatro “Re Grillo”, che sarà condotto da Paolo Di Giannantonio, già conduttore del TG1, di UNO MATTINA e inviato RAI in tutto il mondo. Melo Freni e Nello Correale, Gaetano Savatteri e Katia Trifirò, che interverranno durante la serata in video, ma anche le testimonianze dal vivo di Mario Gaziano e dei Dioscuri che tanto hanno da raccontare su Rosa Balistreri. Nonò Salamone, storico Cantastorie siciliano e amico di Rosa, “cunterà” e canterà, mentre la cantastorie calabrese Francesca Prestia ripercorrà, con voce e parole e musica, la collaborazione tra Rosa e Otello Profazio. Maria Cavallo, invece, esplorerà e analizzerà la poetica di Rosa attraverso le sue poesie inedite, che saranno poi eseguite dal vivo da Fulvio Cama, accompagnate dalle musiche originali da lui composte appositamente per questi inediti.
Gli interventi musicali di Antonio Zarcone arricchiranno il salotto, con alcune “perle” della tradizione. I saluti istituzionali saranno del sindaco di Licata Angelo Balsamo e dell’assessore alla Cultura Salvo D’Addeo. Uno spettacolo unico e innovativo quello proposto dal CSCSM, in collaborazione con il Comune di Licata, che mira a offrire una nuova lettura del personaggio di Rosa Balistreri. L’intento è quello di aprire nuove vie interpretative che guardano al futuro, con la nascita imminente della “Fondazione Rosa Balistreri” e il progetto di trasformare Licata in “Città di Rosa”. In questo contesto, “La casa di Rosa”, insieme ai cittadini, alle imprese e a tutte le realtà produttive e sociali di Licata, potrà diventare un luogo d’incontro e di interesse, rendendo giustizia al valore culturale che la città merita, così come merita la figura di Rosa Balistreri.