Speciale “A Cuore Aperto”, 25 anni di Missione Tanzania del cardiochirurgo Giovanni Ruvolo

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Professionalmente in ospedale per decenni si è occupato chirurgicamente di cuori; invece, per un quarto di secolo si è impegnato generosamente per il cuore dell’Africa. Ha volato da Palermo e da Roma per la Tanzania dove ha portato ogni genere di aiuto, attrezzature scientifiche, medicine, arredo scolastico, mezzi di locomozione, medici, infermieri professionali, la voce della solidarietà e della chiesa. Parliamo di Giovanni Ruvolo, originario di Ribera (Agrigento), cardiochirurgo, già direttore dell’unità complessa di cardiochirurgia dell’università Tor Vergata di Roma, da alcuni mesi in pensione. Figura di spicco della cardiochirurgia, ha ricoperto il ruolo di professore ordinario al Policlinico “Giaccone” di Palermo e al Policlinico universitario Tor Vergata. Da 25 anni anni è presidente dell’associazione “A cuore Aperto” con cui, assieme a centinaia di volontari, ha lavorato spassionatamente per la missione di Ipogolo, nel distretto di Iringa, in Tanzania, dove si è recato più volte con la moglie Margherita La Rocca, sindaco di Montevago, deputato all’Ars, con le figlie Mariastella e Adele e con tanti colleghi medici, cardiologi, infermieri volontari. Ha trascorso spesso le sue ferie in terra d’Africa.

In un bel volume dal titolo”A cuore Aperto”, edito da Booklab, ha voluto raccontare tutta la sua esperienza, non celebrativa, ma semplicemente cronicistica della sua attività africana, quasi da “missionario”. E lo ha fatto con diverse centinaia di foto in un significativo fotolibro che mostra e racconta i lunghi viaggi e gli aiuti, tanti, offerti alle popolazioni. Ha voluto testimoniare il suo operato mons. Francesco Montenegro, già arcivescovo di Agrigento e oggi cardinale a Roma voluto da Papa Francesco, il quale ha detto: “Insegna il Vangelo, il verbo dell’amore è “fermarsi, “rimanere accanto”. Ciò fa la differenza fra un turista e un volontario”.

Ben 220 pagine di sentite testimonianze e di colorate immagini, di bisogni e di aiuti portati in Tanzania, di ricordi indelebili dei progetti che hanno caratterizzato i 25 anni delle attività dell’associazione. Scrive il cardiochirurgo Ruvolo: “Prevenzione delle malattie cardiovascolari per i più bisognosi e screening nelle scuole in provincia di Agrigento, assistenza e formazione in un poliambulatorio che abbiamo contribuito a realizzare ad Ipogolo e in altri villaggi della Tanzania, promozione della salute, iniziative editoriali, tra cui la pubblicazione del mensile Cardionews. Adozioni a distanza in collaborazione con la Comunità Cristiani nel Mondo. Sostegno all’istruzione che ha consentito a oltre duecento giovani tanzaniani di diventare infermieri, operatori sanitari, medici. Tutto è potuto avvenire grazie al gran cuore dei siciliani e non solo”.

Il racconto ha inizio il 13 ottobre 2001 quando nacque l’associazione onlus “A cuore aperto” che si è dedicata al volontariato ad iniziative socio-sanitarie e culturali in provincia di Agrigento, in Sicilia, a Roma e anche all’estero. Ha avuto assegnato dal C.e.p.a.s.A il Telamone per pace nel 2005, anno in cui, dopo varie iniziative di raccolta fondi, con mons. Giuseppe Di Marco, allora responsabile della Comunità Cristiani nel Mondo, Giovanni Ruvolo parte per la sua prima missione ad Ipogolo, portando aiuti e lavorando per potenziare il dispensario e realizzare un ambulatorio di cardiologia e un progetto di formazione di studenti in collaborazione con il vescovo di Iringa mons. Tarisio Mgalelakuntva, e per “Running doctors” l’acquisto di un fuoristrada Toyota grazie ai contributi dei Lions agrigentini e siciliani.

Non solo visite cardiologiche, ma acquisto di gruppi elettrogeni, banchi e sedie per un asilo, formazione sanitaria e borse di studio, elettrocardiografo ed ecocardiografo. Nel 2014, oltre a Margherita La Rocca, Paride Giannantoni e Calogero Giuffrida sono arrivati in Tanzania gli odontoiatri Giacinto Marra e Piermario Palatella con le collaboratrici Nazarena Reina e Francesca Albani, Florinda Gulotta e Amedeo Vaccaro, per la prevenzione. Quattro anni dopo, l’attività dell’associazione si è svolta presso il dispensario di Ipogolo, ,e i villaggi del circondario, l’orfanotrofio, l’asilo, l’ospedale di Tosamaganga. Poi è arrivato il “Covid 19”, si sono interrotti i lunghi viaggi, ma non la collaborazione e l’assistenza periodica soprattutto dei bambini.

Sono significative le testimonianze del cardiologo Paride Giannantoni, delle studentesse di medicina e chirurgia Antonella Gangemi, Licia Gristina, del medico Linda Pisano, dell’infermiera Valentina Gasparro e del giornalista Calogero Giuffrida. Sono toccanti i racconti di Angel Kalela Upendo che ha studiato a Palermo al Policlinico “Giaccone” dove si laurea, della parrocchiana Upendo che è stata operata per una valvulopatia a Palermo e del giovane Alex che dice “Voglio diventare medico come Giovanni” e che sta per laurearsi in medicina e chirurgia in Tanzania.

Il capitolo finale della pubblicazione tratta dell’accoglienza nel comune di Montevago, promossa dall’associazione, di ben 40 ucraini, donne bambini, in fuga dall’ Ucraina per l’invasione russa e portati in Sicilia con a bordo del pullman il prof. Giovanni Ruvolo e i volontari Alfonso Di Carlo,Silvia Di Giovanna, Calogero Giuffrida e Maristella Ruvolo.