Sulla canzone “Agrigento da sempre” Maurizio Piscopo incontra Mario Gaziano e Giovanni Moscato .

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Agrigento è una città unica al mondo. E’ la città del mistero, ha un colore speciale per il teatro, per il cinema e per la musica. E’ una città piena di luci, di artigiani, di sogni, di suoni, di gente di colore, che fanno di questo luogo il crocevia del mondo, con la colonna sonora di Agrigento da sempre scritta agli inizi degli anni ’70 da Mario Gaziano, portata al successo da Giovanni Moscato. Ogni città italiana ha una sua canzone e gli abitanti si identificano in quei versi. Anch’io mi sono ispirato alla canzone agrigentina per scrivere Palermo d’inverno e Lu curtigliu di setti curtigli. Spero con tutto il cuore di ascoltare Agrigento da sempre ogni giorno del 2025, dagli altoparlanti della città, quando la città sarà la capitale della cultura nel mondo. E’ una delle canzoni più belle che siano state scritte nel tempo.

La storia di una città racchiusa in una canzone, che riesce a far sognare e superare i confini del tempo. La composizione sta riscuotendo un successo internazionale anche a Parigi, cantata da Zina Oleg D’Aquino con gli arrangiamenti del maestro e pianista Charles Oleng. Per raccontare la storia e le emozioni di questa canzone, che abbiamo cantato tutti e continueremo a cantare insieme alle generazioni che verranno, ho voluto porre cinque domande a Mario Gaziano e Giovanni Moscato. Ma iniziamo a sognare con una strofa della canzone:

“Tra le strade saracene

mille chiese d’altri tempi,

ci si incontra tanta gente

pronta a ridere per niente…

C’è uno sguardo malandrino

un carretto ormai in disuso,

l’osteria del buon vino

la locanda fuori uso…

Agrigento da sempre

vecchie case e balconi,

coi ricordi riporta

principati e blasoni …

Cinque domande a Mario Gaziano

-Quando è nata Agrigento da sempre, a chi ti sei ispirato nella scrittura di questi versi?

Agrigento da sempre cominciai a costruirla alla fine del 1972. La completai nei primi mesi del 73. A quel tempo, nel rientrare la sera, amavo passare sempre per via Atenea. Ne avvertivo le dimensioni storiche e sentimentali. Il testo lo costruii a frammenti. Sentivo la presenza di una lontana nobiltà oramai defilata e discreta. E d’altra parte col sorriso incontravi personaggi popolari un pò, strambi, ma affettivamente compresi dagli agrigentini. E poi i luoghi, i palazzi, gli archi medievali, quartieri umili ma pieni di dignità. La canzone è come una costruzione tra memoria e radicato amore.

-Il testo è tuo, la musica di Giovanni Moscato. Le parole sono veramente splendide. Ma ti sei reso conto di quello che hai realizzato con questa canzone?

Pensai subito a Giovanni Moscato con cui avevo un forte rapporto di collaborazione artistica. Alla sua calda e profonda voce. E alla sua anima profondamente agrigentina. Giovanni accettò senza riserve. Cominciò a comporre una musica originale. Al pari della singolarità del testo. Ormai definitivo pure in quell’oh, oh pieno di meraviglia e di ammirazione. In qualche misura collaborò il giovane ed estroso Tonino Migliaccio. Il testo non è una poesia, (che è altra cosa), ma una costruzione pensata, meditata, cercata e perfezionata.

-Com’ è cambiata Agrigento dopo 50anni, dall’ottobre del 1973 anno in cui è nata questa canzone?

È cambiata moltissimo. È scomparso quel sentimento di aggregazione collettiva piena di affetto e di una sorta di complicità amichevole e solidale. Agrigento si è spaccata in mille sezioni sub-sociali e ognuno per i fatti propri. La mancanza assoluta di politici colti e intellettualmente competenti ha causato un che di sfascio sociale. E lo si vede dai volti che incontri, da una lingua sempre più decaduta, dall’ accentuarsi di egoismi sottili e machiavellici. Il fine giustifica i mezzi. Un’ Agrigento più povera di amore e solidarietà.

– La canzone ha vinto un premio importante, il Cantamare alla presenza di Carlo Rustichelli a Cefalù. Questa canzone la conoscono tutti i siciliani… Come hai vissuto questo momento?

Certo con piacere. Ma il merito maggiore è di Giovanni Moscato. La canzone appartiene a chi la canta con passione e con un permanente entusiasmo. La canzone è sua, della sua bella e profonda voce, del suo essere un vero agrigentino di via Atenea. Il testo è uno strumento complementare. Tutto appartiene a chi la interpreta e ne decreta il successo.

-Adesso siamo felici che viene cantata a Parigi da Zina d’Aquino con un bellissimo arrangiamento del maestro e pianista Charles Oleng un grande successo tra gli italiani in Francia.

Grande soddisfazione e grande emozione. Con un di più di orgoglio, Zina D’Aquino è originaria di Santa Elisabetta, il paese delle mie origini. Una grande voce. Una emozione enorme per tutti. Da emigrata in povertà ha raggiunto successo e benessere a Parigi. La capitale della cultura mondiale, da sempre.

Cinque domande per Giovanni Moscato

-Quando è nata Agrigento da sempre, quando l’hai cantata la prima volta e come l’ha accolta il pubblico ?

La canzone è nata nei primi anni ’70 e credo di averla cantata per la prima volta in chiusura di uno dei tanti spettacoli del Cabarone. Il pubblico presente con commosso entusiasmo ha accolto una canzone dedicata alla propria città, della quale finalmente si esaltavano bellezza e storia.

– Il testo è di Mario Gaziano. Le parole sono splendide e la musica è strepitosa. Ti sei reso conto di quello che hai raccontato con questa canzone?

Il testo è stato scritto da Mario Gaziano che ha contribuito con saggi suggerimenti anche alla

definizione della parte musicale della canzone. Il tema iniziale, che si ripete ad inizio di ogni strofa è stato creato dal bravo musicista e arrangiatore Tonino Migliaccio che ne ha curato anche la prima versione discografica.

-Com’ è cambiata Agrigento dopo 50anni, dall’ottobre del 1973 anno in cui è nata questa canzone?

Agrigento come tutte le vicende umane in 50 anni è cambiata in meglio sotto alcuni aspetti, ma meriterebbe molta più attenzione e cura, per quanto riguarda parte di un degradato centro storico, meta di notevoli presenze turistiche.

-Cosa è successo al Cantamare di Cefalù con Agrigento da sempre?

Nel 1980 la canzone ha vinto un importante premio al Cantamare Rassegna del Mediterraneo, con il

massimo punteggio decretato da autori e direttori di case discografiche importanti come Carlo Rustichelli della Rca ed Elio Cipri della Fonit Cetra.

-Adesso Agrigento da sempre viene cantata a Parigi da Zina Oleg d’Aquino con un bellissimo arrangiamento del maestro e pianista Charles Oleng, un grande successo tra gli italiani in Francia. Come ti sembra questa interpretazione?

Una interpretazione stile fado di Zina d’Aquino con gli arrangiamenti del maestro Charles Oleng l’ha portata al successo presso gli italiani in Francia e Oltre Frontiera e la cosa ci riempie sicuramente di grande soddisfazione.

Un ringraziamento ai fotografi agrigentini Angelo Pitrone e Salvatore Indelicato per le immagini mozzafiato della città.