Ritratti: scrittori del nostro tempo Maurizio Piscopo incontra Lillo Alaimo di Loro

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“Chiedimi se si può vedere

la verità in una goccia d’acqua

chiedimi se accarezzando

il viso di tua figlia

potrai vedere tutti i sorrisi della terra

se amando una donna

non ti sentirai amato dal mondo intero

se difendendo la tua libertà

non ti sentirai felice di condividerla

con tutte le umanità del mondo

ti risponderò che non lo so

ho visto, però,

l’universo e tutti i suoi segreti

nel riflesso di una lacrima,

gonfia di dolcezza sul viso di una bimba

quel giorno che il fuoco si era spento

e la luna era caduta”.

Con questi versi molto delicati dedicati a Rosaria, Silvia e Gianluca tratti dal libro Il fuoco e la luna, una raccolta di poesie moto significative, introduco l’agronomo, poeta e scrittore di Racalmuto che si occupa di bellezza nel parco archeologico della Valle dei templi di Agrigento, Lillo Alaimo Di Loro, presidente dell’associazione nazionale Bio E’ un noto agronomo che si occupa del paesaggio e della biodiversità, autore di diversi saggi sull’agricoltura ecosostenibile, e nel 2021 in occasione del centenario della nascita di Leonardo Sciascia ha pubblicato La ragione del cibo Leonardo Sciascia a tavola. La silloge di poesie Il fuoco e la luna racconta l’amore di come nel tempo si trasforma, della passione furtiva degli amanti, delle ragioni del cuore, e dell’impegno continuo per conquistare e difendere ogni giorno nuovi spazi di libertà.

Nell’introduzione Angelo Campanella ha scritto:

“ll fuoco e la luna è una raccolta organica di poesie nelle quali le ragioni della natura e quelle del cuore si uniscono all’impegno per costruire una società migliore. L’autore suggerisce una chiave di lettura articolando il libro in tre sezioni: passione, cuore, lotta”. Ma andiamo a conoscere da vicino Lillo Alaimo Di Loro.

-Quando nasce la tua passione per la poesia e che cos’è diventata la poesia nel mondo moderno?

Non sono mai stato un bambino prodigio ma ho sempre amato la scrittura creativa.

L’approdo alla poesia è di circa 20 anni fa, quando mi accorsi che la poesia poteva essere un modo pratico ed efficace per colmare la mia grande voglia di comunicare. La poesia è sempre uno strumento e opportunità di riflessione. Questa è una qualità fondamentale che non tutta la letteratura può vantare. Nel mondo moderno la poesia, la buona poesia, continua a muoversi controcorrente, esige il tempo della riflessione ma può ancora aprire nuovi spiragli di consapevolezza, di godimento dell’anima e forse, di verità.

-Il fuoco e la luna è il tuo primo libro di poesie dedicato a tua figlia, a chi si rivolge, qual è il messaggio per i lettori?

Si rivolge a tutti. A quanti amano lasciarsi graffiare l’anima dalla bellezza che la poesia può evocare. Il fuoco e la luna è soprattutto un viaggio esplorativo dentro noi stessi e nel mondo. Una sorta di manuale per sopravvivere alla noia e alle ingiustizie e ricercare la felicità condivisa.

– L’amore è un’illusione o un ricordo, un uomo innamorato è un uomo libero e forte?

Anche se l’amore fosse solo un’illusione sarebbe comunque la più meravigliosa delle illusioni. È un sentimento indispensabile che nelle sue diverse declinazioni può salvare il mondo dal suo declino e renderlo migliore.

-Che cos’è l’amore per Lillo Alaimo?

Quello che potrebbe essere per tutti: ossigeno per la vita, forza per essere invincibile, coraggio per superare la paura.

-Quanto hanno influito nella scrittura di questo libro le opere di Properzio, Seneca, D’Annunzio, Pascoli, Levi, e Quasimodo?

Ma non solo. Siamo circondati di cultura e di letteratura. Basta stare sempre in modalità ascolto e apprendimento. Siamo quello che mangiamo, diceva Feuerbach, ciò vale anche per l’aria che respiriamo e per i libri che leggiamo. Ovviamente!.

– Mi ha colpito molto il primo miracolo di Gesù, il miracolo delle nozze di Cana trasfigurato in chiave moderna in una tua poesia… Cosa c’è dietro questi versi?

L’insoluta e dolorosa questione palestinese. La sofferenza di un popolo, anzi di due, la loro familiarità con i “paesaggi” e gli aneddoti raccontati nel Vangelo. L’arroganza di uno stato, piccolo ma molto potente e influente che gioca al gatto col topo, soffocando con nuove provocazioni ogni proposito di pace. Una tragedia inconcepibile se consideriamo che si consuma nel luogo in cui è nata la più importante religione del mondo occidentale, quella cristiana, che proprio sul concetto di amore universale e di fratellanza affonda le sue radici storiche.

-Cosa rappresentano i poeti Buttitta e Pier Paolo Pasolini per te ?

Da Buttitta ho imparato l’amore per la propria terra e la dignità del lavoro, da Pasolini l’amore illimitato per la verità oltre le apparenze e le insidie del conformismo.

-Cosa ha portato di positivo la globalizzazione?

Nulla di buono. È la negazione del pensiero socialista e del liberismo insieme. Ha trasformato ogni valore in merce e consentito alle merci di “ciondolare” da un continente ed un altro secondo regole che rispondono solo alle leggi del denaro. Nessuna etica o principio di uguaglianza a regolare i rapporti tra i popoli, accumunati solo da una globale sofferenza.

– Dalle tue poesie viene fuori che non abbiamo imparato nulla dalle guerre e che i furbi del covid hanno sostituito la chimica al sapere. Alla fine il covid è la conseguenza amara dei comportamenti scellerati nei confronti dell’ambiente…

Il covid non è mai stato il più pericoloso dei problemi. Non è stata mai una malattia incurabile nè ad alta percentuale di mortalità. Vi sono problemi ben più gravi come i tumori e le malattie cronico- degenerative che rappresentano una chiara risposta agli inquinamenti di sistema che riguardano ambiente e alimentazione. I dati allarmanti della statistica epidemiologica attuale dimostrano l’inadeguatezza del sistema economico e sociale della nostra società. Il covid ha solo svelato le carte e ha messo a nudo la bruttezza di un modello geopolitico globale che non risponde ai bisogni dell’umanità ma a ben altri interessi. Economici e di potere.

-Gli uomini dicono di amare le donne e poi le uccidono tra le mura domestiche, cosa non hanno capito della donna, quella parte del cielo, come scrivi in una tua poesia, senza la quale il cielo sarebbe meno che la metà…

Non hanno capito che l’unico dovere dell’uomo è la felicità in terra, traguardo che può essere raggiunto solo se vi sarà piena complicità tra tutti i sessi possibili. La violenza è sempre una sconfitta della ragione, ma la violenza di genere è una aberrazione incomprensibile ed assurda. Ulteriore sintomo di una società che ha perso la capacità di comunicare e affrontare con il dialogo gli ostacoli della vita.

– Riuscirà la bellezza a salvare il mondo o la bellezza da sola non basta?

La bellezza è uno strumento straordinario di cambiamento. Rappresenta la proiezione di un mondo dove la felicità è possibile, cioè pervaso di consapevole libertà e rispetto per la natura. La specie umana è certamente la più fragile tra le specie della terra. La sua sopravvivenza è legata al rapporto con la madre terra. È necessario un urgente cambio di paradigma in tema di consumi e uso delle risorse. L’attuale sistema va convertito per intero in ogni sua parte. Il cambiamento dovrà riguardare ogni singolo atteggiamento, dalle scelte alimentari ai sistemi di produzione industriale e soprattutto il rapporto tra città e campagna e le relazioni tra i popoli che senza rinunciare alla propria identità storica e culturale debbono essere in grado di dialogare e far valere le ragioni della pace e della collaborazione fraterna. Il concetto di bellezza se esteso a tutto questo può a buon ragione bastare a cambiare il mondo in meglio.

-Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Limitandoci all’ambito letterario ho in cantiere alcuni progetti a cui penso da tempo: un libro intervista su un fatto cruciale della nostra storia contemporanea e due romanzi, e poi una nuova raccolta di poesie. Insomma quanto basta per non regalare mai un solo attimo alla noia. Buona vita.

Biografia

Lillo Alaimo Di Loro è un agronomo impegnato da decenni nella promozione dell’agricoltura biologica ed ecosostenibile. Tra le sue numerose attività, ha diretto il bimestrale BioagriCultura e nel 2014 ha creato un centro di documentazione turistica territoriale a Racalmuto. Dal maggio 2022 è presidente dell’associazione nazionale Italia Bio. Ha pubblicato Il Cavallo in Sicilia – indagine conoscitiva sul comparto equino (2000); Guida interattiva all’uso di agenda 2000 in Sicilia (2002); Mondo Pulito – manuale interattivo per lo sviluppo sostenibile (2004); Agricoltura e lotta alla Desertificazione – Documenti ed esperienze di contrasto (2005); Fermo Immagine – viaggio nell’agricoltura biologica mediterranea (2011); Manuale di agricoltura biologica in Sicilia (2015). Nel 2021, in occasione del centenario della nascita di Leonardo Sciascia, ha pubblicato La ragione del cibo. Leonardo Sciascia a tavola (ed. Salvatore Sciascia), nel quale i nessi tra narrativa, impegno per la promozione del territorio e rigore scientifico si fondono ed emerge la sensibilità anche letteraria di Lillo Alaimo Di Loro.