Ritratti: musicisti del nostro tempo Maurizio Piscopo incontra Silvia Vaglica

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Ho conosciuto Silvia Vaglica al Teatro Massimo di Palermo durante il Concerto delle formazioni giovanili. Confesso, che da una vita trascorro molto tempo a comporre, scrivere e ascoltare musica nei teatri, nelle chiese, alla radio, in Tv. Non mi era mai capitato di sentire una pianista così brava e di grande talento. Quando Silvia suona il pubblico raggiunge le vette più alte dell’universo e Dio stesso. Dopo le emozioni della indimenticabile serata al teatro Massimo, mi sono complimentato con il Direttore e Sovrintendente del Teatro Massimo Marco Betta. Sono certo che questa ragazza nei prossimi anni farà parlare di sè. Ma andiamo a conoscere Silvia da vicino .

-Che bambina sei stata ?

Sono sempre stata un’entusiasta; da piccola ero dinamica e curiosa, nella mia infanzia passavo le giornate con i miei nonni in campagna, a contatto con la natura. Nei miei primi anni ero solita non dormire la notte e mia madre mi coinvolgeva in attività musicali che mi hanno sempre appassionato, suonando con lei fino alle prime ore del mattino inizialmente come un gioco. Da bambina mi sono dedicata per un periodo anche alla danza classica, non sono mai stata timida; sentivo il bisogno di essere uno strumento di espressione ed un’instancabile perfezionista.

-Quando è iniziata la tua avventura nel mondo della musica?

C’è stato un momento in cui sentii la necessità di rendere quella passione per la musica un impegno, uno studio approfondito. I miei genitori mi hanno fatto crescere educandomi alla bellezza della grande musica colta, portandomi ai loro concerti e io sognavo un giorno di poter trasmettere quella potenza di vita che emoziona e sconvolge nello stesso tempo. A 7 anni sono stata ammessa al conservatorio di Palermo e da lì il pianoforte è stato il mio strumento di realizzazione.

-Come sarebbe stata la tua vita se non avessi incontrato il pianoforte?

Il pianoforte è stato sempre presente ancor prima che nascessi … c’è un legame ancestrale che mi lega alla musica e se non mi fossi imbattuta in questo strumento, penso che la mia esistenza non avrebbe avuto la stessa pienezza nelle esperienze, negli incontri e nell’intensità delle emozioni.

-Puoi descrivere il primo pianoforte della tua vita?

Quando sono nata, avevamo già più di un pianoforte a casa, in particolare ho potuto ascoltare e suonare da bambina il Bösendorfer Grand piano 200. Ricordo, che osservavo con stupore il colore bronzeo e dorato del telaio, le corde robuste dei bassi, amando sempre di più quello strumento dal suono corposo e profondo che ancora oggi è la mia fonte di ricerca sonora e al quale dedico le ultime esecuzioni prima dei grandi concerti.

-Qual è il primo brano che hai eseguito ?

La prima composizione in assoluto non so come si chiamasse perché ero molto piccola e non ne ho memoria, ma quando sono entrata in conservatorio ricordo benissimo di aver eseguito, tra i primi brani, i minuetti Bach e i preludi di Šostakovič.

-Silvia pianista e la sua famiglia …

La mia famiglia mi è stata sempre vicino e di esempio; dai miei nonni ai miei genitori, dagli zii ai cugini, ho tratto i valori più alti su cui basare ogni cosa come il sacrificio, il duro lavoro, l’autenticità, la tenacia e la Fede. I miei genitori sono entrambi musicisti e docenti (mia madre percussionista, mio padre organista) e mi hanno sempre sostenuta anche nel mio percorso professionale, affidandomi ad ottimi maestri. Abbiamo personalità molto diverse e distinte e per questo le nostre identità musicali hanno tutte il proprio posto nel mondo, senza farci ombra.

-Cosa senti prima di andare in scena, prova ad immaginare cosa succeede nella tua mente?

Prima di entrare sul palco, nella mia mente è come se scoppiasse un big bang e un’enorme massa di energia che procede in avanti creando nuovi mondi. Ecco… i miei pensieri prima di suonare raccolgono la luce di tutto il bene vissuto per ridonarlo. Il carico di energia è talmente potente da non farmi dormire i giorni seguenti, perché ancora l’universo della mia mente si espande ed io con lui. È questo che rende ogni brano edificante e sempre nuovo, ed ogni esperienza concertistica una vera rinascita.

-I musicisti sono considerati i grandi benefattori dell’umanità?

Si, penso che la musica salva e dona uno slancio nuovo all’anima di chi l’ascolta. I musicisti sono persone che danno tutto per quell’istante di infinito. Doniamo il nostro tempo, spendiamo le nostre energie migliori per elevare gli altri attraverso la musica, per infondere bellezza ed eleganza, potenza e sensibilità. Il nostro non è un mero spazio esibizionistico, ma un ponte armonico per far scoprire la parte migliore a chi ci ascolta.

-Qual è la città dove vorresti suonare?

Vorrei suonare in tantissime città in Italia e all’estero, in particolare vorrei tornare in America, Nord Europa e Oriente.

-Se Dio fosse un pianista che musica suonerebbe?

Sicuramente se fosse un pianista, non suonerebbe solo musica sacra, ma ogni composizione ispirata ed aderente allo spirito creativo di chi la compone, musica allo stesso tempo maestosa e meditativa.

-Qual è l’attualità di Liszt?

Liszt ha una profonda capacità comunicativa attraverso un virtuosismo strumentale ora cristallino e un attimo dopo possente, a tratti spiazzante. Liszt è sempre attuale per la sua potenza espressiva, per la bellezza del suo romanticismo e perché ciascuno di noi suonandolo o ascoltandolo può sentire le sfumature e i colori unici della sua musica eterna.

-Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Per il futuro ho in mente molteplici progetti discografici da portare a livello internazionale, ho intenzione di continuare a suonare in concerto raggiungendo sempre più persone e di consolidare la mia scuola pianistica sull’esempio dei miei grandi Maestri, per rendere possibile e realizzabile tutto questo anche nelle generazioni future.

Biografia

Silvia Vaglica viene ammessa presso il Conservatorio di Musica V. Bellini di Palermo all’età di 7 anni nella classe di pianoforte principale della prof.ssa Marzia Manno, con la quale ha concluso gli studi con il massimo dei voti e la lode; sin da bambina si esibisce di fronte al grande pubblico da solista, in gruppi da camera e con importanti orchestre sinfoniche ottenendo importanti riconoscimenti in Italia e all’estero. Durante la sua carriera si è distinta in diversi concorsi pianistici sia nazionali che internazionali vincendo numerosi premi. Ha partecipato come allieva effettiva a diverse Master classes con Docenti di fama internazionale come Anna Kravchenko, Irina Plotnikova, Christian Wilm Müller, Alexander Trostiansky. I suoi studi la portano a conseguire anche il diploma accademico di secondo livello in Musica da Camera sotto la guida del M° Alberto Giacchino con 110/110 lode e menzione d’onore presso il conservatorio di Palermo; ha seguito corsi di perfezionamento pianistico con Daniele Petralia nell’accademia pianistica siciliana. Nel 2016 le è stato conferito un riconoscimento per il “Premio Donnattiva” presso il teatro Massimo di Palermo e due anni dopo per “La Città dei talenti” ha ricevuto la “Tessera preziosa del Mosaico” per il suo impegno in ambito musicale e sociale. Da novembre 2018 è pubblicato a livello internazionale il suo CD di musiche per pianoforte con l’etichetta Tactus, un progetto discografico World premiere recording per aver registrato una raccolta di brani pianistici inediti di Bonifacio Maria Krug, accostandoli alle opere pianistiche sacre di Liszt. Parallelamente all’attività concertistica, svolge anche un’apprezzata attività didattica che ha portato i suoi allievi a vincere primi premi in concorsi pianistici nazionali. Nel 2022 è stata nominata membro del comitato scientifico/editoriale per la collana “Il pentagramma – percorsi musicali” della casa editrice Ex- libris. Le foto si Silvia Vaglica sono di Massimo Palmigiano.