Non arrivano i finanziamenti del fondo di sostegno ai comuni marginali. Ribera interessata per 352.420,10 euro

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È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 14 dicembre scorso il decreto del presidente del Consiglio dei Ministri che ripartisce il “Fondo di sostegno ai comuni marginali”per gli anni 2021-2023. Sono stati inviati ai comuni le comunicazioni dei finanziamenti, ma le amministrazioni comunali aspettano le somme di denaro per potere preparare i progetti per l’avvio delle attività in un periodo storico difficile condizionato da oltre due anni di pandemia da covid e da quasi due mesi dall’inizio della guerra in Ucraina, fatti che hanno determinato aumenti di ogni genere.

Diversi sindaci agrigentini, specie nei piccoli comuni, aspettano l’arrivo nelle casse comunali dei finanziamenti che dovrebbero portare occupazione e sviluppo. I primi cittadini di Burgio Franco Matinella e di Lucca Sicula Salvatore Dazzo hanno le idee chiare per gli investimenti, ma pare che la burocrazia continui ancora a frenare l’erogazione delle somme di denaro che nei paesi a rischio spopolamento saranno una boccata di ossigeno. “Le risorse potranno essere utilizzate per alcune categorie di interventi nei territori dove la disoccupazione è sempre in cresciuta – dicono i due sindaci – sia per l’adeguamento di immobili comunali da concedere in comodato d’uso gratuito per l’apertura di attività commerciali, artigianali o professionali e sia per concessione di contributi per l’avvio di attività commerciali, artigianali e agricole”.

Anche il sindaco di Calamonaci Pellegrino Spinelli conta di potere ottenere subito i contributi da assegnare a favore di chi trasferisce la propria residenza e dimora abituale nei comuni delle aree interne, come concorso per le spese di acquisto e ristrutturazione dell’immobile per un massimo 5.000 euro a beneficiario. “A Calamonaci arriva tanta gente che viene dall’Italia del Nord ed anche dall’estero – dice il primo cittadino – interessata a riqualificare gli immobili urbani”.

Queste le somme di denaro assegnate a ciascun comune della provincia: Alessandria della Rocca 289.523,98, Aragona 235.490,76, Bivona 218.646,85, Burgio 162.689,05, Calamonaci 118.951,06, Caltabellotta 246.982,62, Camastra 176.463,39, Cammarata 171.257,27, Campobello di Licata 305.963,94, Casteltermini 339.034,11, Castrofilippo 185.903,09, Cattolica Eraclea 293.043,62, Cianciana 241.436,67, Grotte 316.118,85, Licata 851.536,54, Lucca Sicula 164.206,35, Menfi 264.250,22, Montallegro 154.100,50, Montevago 130.771,75, Naro 399.493,82, Palma di Montechiaro 468.024,27, Racalmuto 323.939,09, Ravanusa 501.950,88, Ribera 352.420,10, Sambuca di Sicilia 256.385,49, San Biagio Platani 281.600,85, San Giovanni Gemini 178.109,41, Santa Elisabetta 161.532,08, Sant’Angelo Muxaro 159.476,90, Santa Margherita di Belice 213.508,25, Santo Stefano Quisquina 226.811,01, Siculiana 158.028,62, Villafranca Sicula 118.481,54. Sarà il dipartimento per le politiche di coesione a provvedere all’erogazione del fondo, mentre l’Agenzia per la Coesione Territoriale avrà il compito di monitorare, con controlli a campione, l’effettivo utilizzo delle risorse. A tale verifica sarà subordinata anche l’erogazione delle successive annualità.