Caltabellotta: Grazie al cinema, gli Emirati Arabi puntano sul centro montano

1969

Grazie al cinema, agli spettacoli e alla cultura, espressi nei giorni scorsi nelle variegate manifestazioni di “Migrarti Film Festival”, il mondo arabo è interessato al centro montano, ricco di storia, di bellezze paesaggistiche, condite dalla squisita accoglienza di istituzioni e popolazioni. E’ stato ospite del Festival lo scrittore arabo Khaled Al Dhanhani che, cugino dello sceicco Hamad Bin Mohamed Al Sharqi degli Emirati Arabi Uniti, ha presentato il suo libro che ha avuto come relatori Antonella Maggio, Paolo Mannina e Daniela Bonavia.
“E’ apparso molto interessato alla nostra terra – ci dice Sabah Benziadi, direttore artistico del festival, alla prima edizione – tanto che ha annunciato di voler tornare l’anno prossimo, di coinvolgere il cugino sceicco nell’iniziativa caltabellottese del processo di integrazione, differenze e tolleranza tra i popoli di diversa etnia. Abbiamo assistito subito alla nascita del brand dell’olio extravergine di oliva del Festival di Caltabellotta che abbiamo intenzione di portare per la promozione al prossimo Festival del Cinema di Abu Dhabi. Guarda caso Caltabellotta ha il nome di origine araba Qal’Al-Ballut”.


Per l’iniziativa caltabellottese che ha visto la partecipazione di circa tremila pellicole dall’Italia e dall’estero e la proiezione di un centinaio di opere opportunamente selezionate, in parte arrivate anche dall’Algeria, Iraq, Giordania, Turchia, Marocco, Tunisia, la direttrice, regista e coreografa dell’Accademia Danze Orientali Internazionali Sabah Benziadi ha in programma di puntare sulle potenzialità della cittadina agrigentina e sull’interesse che potrà mostrare per il cinema e per il turismo il mondo arabo. La stessa Benziadi ha partecipato al festival con la pellicola dal titolo “Barika”. Decine sono stati i film premiati nelle diverse categorie.
Il festival, svoltosi per quattro giorni sul piazzale Lauria, ha avuto sponsorizzazione del Ministero peri Beni e le Attività Culturali, della Regione Siciliana e del Comune di Caltabellotta. “Questa possibile apertura al mondo arabo – ci dice il sindaco Paolo Segreto – rappresenta una importante vetrina da non trascurare, in vista anche della possibilità che il centro montano possa essere riconosciuto tra breve come patrimonio universale dell’Unesco”.