Ribera: Appello di una donna malata di cancro a cui i servizi sociali di Milano hanno tolto i due figli

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Una donna riberese, malata di cancro, forse in fase terminale, lancia un pressante e toccante appello sui massmedia, su facebook, sulle televisioni private e sui giornali nazionali affinchè il Comune di Milano dove risiede le dia la possibilità di rivedere i suoi due figli, piccoli, che i servizi sociali le hanno tolto per affidarli ad una comunità e anche in adozione.
L’urlo, a viva voce, straziante ed impressionante, è di Daniela Musso, di Ribera, 42 anni, mamma di Francesco e Gabriel, la quale così grida sul web: “Ridatemi i miei bambini. Li vedo in comunità un’ora al mese. Non ho fatto niente. Ho avuto solo problemi di salute. Sono gravemente malata, sto morendo. Aiutatemi. Nessun genitore deve provare mai questo dolore. Non so ancora quanto tempo rimarrò viva, ma voglio stare gli ultimi giorni con loro. Sono letteralmente distrutta, più del terribile male che mi porto dietro da un paio d’anni”.
L’appello è stato ripreso e diffuso in tutto il territorio nazionale e a Ribera, dove l donna ha vissuto con il marito sino a 6 anni fa, ha suscitato profonda impressione, ha messo in movimento le associazioni di volontariato e lo stesso sindaco Carmelo Pace che ha scritto una significativa lettera al sindaco di Milano Giuseppe Sala.
La storia di Daniela Musso e del suo dramma odierno comincia nel 2011 quando assieme al marito e ai figli decide di lasciare Ribera per trasferirsi a Milano con la speranza di potere trovare lavoro per la famiglia e per migliorare la sua condizione di vita. Poi all’improvviso, con il marito alla ricerca di un’occupazione, per lei arriva la pesante batosta del tumore e delle cure a cui si è sottoposta. I due bambini le vengono tolti dai servizi sociali del Comune di Milano ed affidati ad una comunità.
Daniela li vede per circa un’ora al mese, ma il suo dramma precipita ancora per la malattia che si aggrava e anche per il fatto che nei giorni scorsi le è pervenuto il decreto del tribunale che stabilisce che il piccolo di 4 anni andrà in adozione, mentre il fratellino più grande resterà al momento in comunità.
Daniela scrive dappertutto, spiegando che secondo lei le hanno tolto i figli non perché suo marito fosse senza lavoro, ma perché la donna era in condizione di malata terminale di cancro. “Chiedo a tutti, al mondo intero – scrive la Mussso – di potere finire i miei giorni con accanto i miei figli. Sono una mamma malata e questa non è una ragione per morire senza avere negli ultimi giorni la gioia dei miei due bambini”.
Pare che il marito ultimamente abbia trovato lavoro nell’hinterland milanese. La donna vive a casa tra una cura e l’altra. Chiede a viva voce di essere aiutata, implora il giudice ad avere pietà di una madre disperata, ma non rassegnata. Continua a scrivere a tutti, ai giornali, alle televisioni a quanti sono in condizione di poterla aiutare.
La vicenda, che vede coinvolta la cittadina riberese Daniela
Musso, la quale da alcuni giorni ha lanciato diversi appelli
di aiuto e di protesta tramite i social network, i periodici online e le tv nazionali, ha suscitato profonda impressione in città, dove la donna è molto conosciuta e dove il sindaco Carmelo Pace, tramite nota urgente, ha chiesto chiarimenti in merito al sindaco di Milano e ai responsabili degli uffici delle Politiche Sociali della città meneghina
“Secondo quanto la signora Musso riferisce, i servizi sociali del Comune di Milano
due anni fa – scrive il primo cittadino Pace – le avrebbero portato via i suoi due bambini, dichiara, altresì, che i motivi che hanno portato a tale provvedimento sono riconducibili esclusivamente ai suoi problemi di salute”.
Nella lettera il sindaco Pace, oltre a delucidazioni sulla vicenda agli uffici
competenti del Comune di Milano, chiede se sia possibile trovare una soluzione
che possa permettere alla donna malata terminale di poter vivere i suoi ultimi
giorni con i propri figli.