Caso di parentopoli politicao-amministrativa a Montallegro dove la nomina del sindaco Baglio di un componente del nucleo di valutazione del Comune è stata invalidata dall’assessorato regionale agli Enti Locali e Funzione Pubblica – servizio di vigilanza e controllo – e dalla Procura regionale della Corte dei Conti. Il primo cittadino, pertanto, deve provvedere al più presto all’annullamento in autotutela della determinazione sindacale n. 8 del 25 maggio scorso con la quale ha nominato come nuovo membro del nucleo di valutazione comunale Benina Caruana, imparentata con l’assessore comunale Caterina Chinzi.
La vicenda prende il via nella primavera scorsa quando il componente effettivo del nucleo di valutazione Giuseppe Piruzza si dimette volontariamente per essere poi nominato nell’incarico di revisore dei conti. Il sindaco Pietro Baglio, allora, pubblicò un bando in base al quale si poteva partecipare, a condizione che il richiedente non avesse dei parenti sino al quarto grado.
E’ scattata la nomina di Benina Caruana e in pochi giorni i quattro consiglieri della minoranza consiliare al palazzo comunale, Giovanni Cirillo, Giovanni Angelo Panarisi, Paolo Tuttolomondo e Gianfranco Bonifacio, inviarono al primo cittadino montallegrese una nota nella quale facevano rilevare l’errore commesso nella nomina. Gli stessi rappresentanti della minoranza hanno poi inviato una lettera all’assessorato regionale agli enti Locali e alla Procura della Corte dei Conti evidenziato il caso di incompatibilità registrato presso l’ente locale per parentela.
Oggi il sindaco Baglio è costretto a fare marcia indietro a seguito delle conclusioni a cui sono pervenute le istituzioni regionali di controllo. Tanto è vero che – secondo quanto evidenziato dai quattro consiglieri – che il segretario generale del comune di Montallegro Cinzia Gambino ha già scritto una nota indirizzata al primo cittadino e alle istituzioni regionali nella quale si legge “qualora venga verificata la rassegnata situazione di incompatibilità, si invita il sindaco a volere procedere all’annullamento in autotutela della determinazione sindacale n. 8 del 25 maggio 2015…. potendo ravvisarsi come nell’avviso pubblico nel caso di specie la violazione dei principi di par condicio, imparzialità e buona fede.