L’agricoltura agrigentina potrà essere salvata. Da alcuni giorni si lavora alla riparazione del grosso adduttore idrico che dalla diga Castello di Bivona porta a valle milioni e milioni di metri cubi d’acqua per irrigare da maggio a settembre oltre 12 mila ettari di frutteto situati nel comprensorio occidentale della provincia, tra Ribera, Sciacca e i paesi dell’interno collinare. La rottura della conduttura idrica, un grosso tubo di 160 centimetri di diametro, registrato da qualche mese in contrada “Mailla”, in territorio di Bivona, alla sinistra dell’alveo dell’alto fiume Magazzolo, ha bloccato il trasferimento dell’acqua per caduta naturale. Il prezioso liquido, con la diga Castello già colma al massimo (oltre 20 milioni di etri cubi), esce dalla valvola di fondo dell’invaso artificiale e si riversa nel letto del fiume sino alla traversa di Magazzolo e poi finire inutilizzata a mare, nel Canale di Sicilia.
Il consorzio di bonifica Agrigento 3, con tecnici, operai e mezzi, da giorni è al lavoro per cercare di riparare il guasto su un terreno scosceso, in forte pendio, con tante difficoltà, quasi davanti alla galleria di circa un chilometro dentro la quale la conduttura idrica scende verso la vallata in direzione di Ribera. Se le conduzioni atmosferiche lo permetteranno la tubazione potrà essere riparata nel giro di una settimana e potrà garantire il trasferimento dell’acqua per migliaia di aziende agricole che la utilizzeranno con l’arrivo della stagione calda.
Sul posto c’è stata una visita del presidente della commissione agricoltura del comune di Ribera Emanuele Triolo, del geologo Emanuele Siragusa, già sindaco della città, per qualche decennio presidente dell’Ordine regionale dei geologi, di alcuni tecnici della struttura consortile agrigentina e di qualche rappresentante delle organizzazioni professionali agricole. E’ stata visionata la conduttura idrica che entra in galleria e che risulta spostata rispetto al suo asse, facendo presagire una eventuale prossima rottura se non si interverrà in maniera preventiva.
“In tutta l’area è in atto un grosso smottamento dell’intera collina che sposta verso valle tutta la tubazione di ferro – ci dice Emanuele Siragusa – urge bloccare la frana o trasferire a valle la grossa tubazione. Periodicamente è utile un controllo preventivo per evitare che un giorno tutta la vallata sottostante, con i suoi pregiati frutteti, rimanga a secco d’acqua. Le piogge di quest’anno sono state talmente copiose che hanno fatto franare in più parti aree del territorio agrigentino spesso abbandonato a se stesso”.
Per la riparazione dell’intero tratto dell’adduttore la Regione Siciliana, assessore Cartabellotta, ha individuato un finanziamento di un milione e 200 mila euro per un progetto che potrà essere realizzato almeno tra un anno.