Agrigento, Teatro Pirandello, 8 aprile 2013. Una signora, diretta verso il portone d’uscita, ci passa davanti, si ferma e ci guarda. Tiene per mano un bel bambino, che si ferma e ci fissa anche lui. Noi siamo a un metro circa e stiamo per essere immortalati. Ne verrà fuori la foto che vedete su questa pagina.
Simona Atzori sorride. Sorride sempre. Ed è un sorriso solare, illuminante, contagioso, esemplare. Un sorriso che non puoi fare a meno di ammirare, copiare. Cercare almeno di farlo. Non una volta, ma due, tre, quattro, sempre. Tutti i giorni.
Simona Atzori, classe 1974, è nata senza braccia. È pittrice e ballerina di successo. È stata ambasciatrice per la danza nel Giubileo del 2000 e protagonista della cerimonia di apertura delle Paralimpiadi di Torino nel 2006. Ha danzato al “Roberto Bolle and Friends” al Teatro Antico di Taormina e alla Fenice di Venezia. Nell’ottobre 2009 è nato il “Simona and Friends” nel quale Simona si esibisce accanto a star internazionali della danza. Dal 2011 è ambasciatrice della Fondazione Fontana che opera al St Martin in Kenya. Laureata in Visual Arts, coi suoi dipinti partecipa a mostre collettive e personali in tutto il mondo. Da alcuni anni conduce incontri motivazionali presso aziende, scuole e associazioni. Ieri sera ad Agrigento, al Teatro Pirandello, è stata ospite di un bellissimo evento organizzato da Banca Mediolanum, nell’ambito degli incontri “Mediolanum Corporate University incontra l’eccellenza”.
Simona Atzori fa tutto con i piedi. Gesticola, tiene gli oggetti, balla in maniera sublime. Firma le dediche.
Simona Atzori dice che “la vita è un dono”. Dice: “Cos’è il limite?”. Dice che “noi abbiamo paura di ciò che non conosciamo”. Dice che il suo dono “siamo noi”. Mentre parla, la guardo. Tra la pelle d’oca e le lacrime agli occhi, penso a tutte le volte che mi sveglio di cattivo umore. Per cosa in fondo. Fesserie. Mentre, guarda un po’: così si fa! Penso e realizzo di essere un imbecille. Almeno, in quelle circostanze.
Simona Atzori si chiede: “Perché ci identifichiamo sempre con quello che non abbiamo, invece di guardare quello che c’è?”. Dice: “Cosa ti manca per essere felice?”. Di questo interrogativo ne ha fatto il titolo del suo libro.
Simona Atzori dice che “spesso i limiti non sono reali, i limiti sono solo negli occhi di chi ci guarda”. Dice che “non c’è nulla che non possa essere fatto, basta trovare il modo giusto per farlo”. Dice che “la diversità è ovunque, è l’unica cosa che ci accomuna tutti”. Che “tutti siamo diversi, e meno male, altrimenti vivremmo in un mondo di formiche”.
Mentre il flash della fotocamera rimbalza sui nostri occhi, la signora e il bambino stanno attraversando il portone del Pirandello. Simona continua a sorridere e sorrido anch’io. Le dico: “Grazie”. Per tutto, per la lezione di vita. Per aver conosciuto un mondo, il suo, straordinariamente bello.