Ritratti: Quando in Sicilia c’era la bella Epoque Maurizio Piscopo incontra Rosario Blandino.

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Ogni volta che ascolto il gruppo internazionale della Belle Epoque, negli eventi delle città siciliane, chiedo al tempo di fermarsi. L’atmosfera, i costumi, le musiche, i balli,

che sa creare questo gruppo è unica al mondo. Questi artisti hanno la capacità di far viaggiare il pubblico e di portarlo indietro nel tempo, nelle più incantevoli città d’Europa: da Vienna a Parigi, da Budapest a Berlino…

Questa intervista è nata a Lercara Friddi, il paese dello zolfo, dei dolci, delle ragazze più belle della Sicilia e dei grandi artisti come Frank Sinatra e Guy Williams, l’attore che ha interpretato Zorro, che è nel cuore di tutti noi, ( il cui vero nome era Armando Joseph Catalano). A Rosario Blandino, presidente dell’Associazione della Belle Epoque, che anima con passione e competenza questa bella famiglia di Artisti, desidero porre qualche domanda sulla storia del suo gruppo che continua ad avere grande successo tutte le volte che si esibisce.

-A chi è venuta l’idea di far nascere il gruppo della Bella Epoque a Palermo?

L’idea nasce da un gruppo di amici che si riunivano per delle serate danzanti. A seguito di un invito in una serata di rappresentazioni di danze storiche, nacque l’idea di formare l’associazione chiamandola “Bella Epoque.”

-Cosa rappresenta il periodo dell’’800 per il vostro gruppo?

Il periodo dell’800 per noi rappresenta la nobiltà e la gentilezza, nei confronti delle donne, portata al massimo splendore.

-Gli abiti, i costumi le danze sono d’epoca. Cosa prova la gente nel riascoltare il ballo del Gattopardo?

Gli abiti sono confezionati da sartorie storiche e talune volte anche dagli stessi associati. La gente quando ascolta e ci vede ballare sogna ad occhi aperti, con la musica del Gattopardo, prova emozioni andando in visibilio e si identifica nei personaggi del racconto che rappresentiamo.

-E’ vero che il vostro gruppo è legato alle vicende della famiglia Florio…

Il gruppo segue con meticolosità le vicende della epopea dei Florio, rappresentandoli in alcuni eventi prestigiosi.

-A quali film avete partecipato?

I film a cui abbiamo partecipato sono: “Il Teorema della felicità”, “Il Siciliano”, “Il ragazzo della prateria”. Abbiamo partecipato anche ai drammi teatrali “I fiumi che mormoravano” con la regia di Anna Mauro, su Raiuno e “Paesi che vai” condotto da Livio Leonardi.

-Vi esibite soltanto in Sicilia o anche in altre parti del mondo?

Abbiamo avuto diversi inviti, anche oltre oceano, ma per motivi logistici e per scelte ben precise, abbiamo realizzato solo gli eventi in Sicilia.

-Dove trovate i costumi che fanno impazzire le signore?

Inizialmente gli abiti erano realizzati da Ignazio Randone, un costumista che possiede centinaia di costumi, che si riferiscono a diversi periodi storici, che vanno dal 1200 al 1900. Successivamente, li abbiamo ricevuti anche da alcuni associati.

-Quando fate le prove?

Proviamo tutto l’anno, incluso agosto e le feste di Natale.

-So che avete ricevuto premi e riconoscimenti?

Si, ne abbiamo ricevuto tanti, gonfaloni, quadri, porcellane, etc.

-Quali sono i vostri progetti per il futuro?

Principalmente, vorremmo trovare nuovi soci interessati a collaborare fattivamente con la nostra Associazione, per farla crescere in Sicilia e farla apprezzare in tutto il mondo.

Biografia dell’Associazione

L’associazione “BELLA EPOQUE”, nata agli inizi del 2017 nasce dalla passione di alcuni amici che amano il periodo dell’800, le danze e gli abiti che si indossavano in quel periodo.

Con gli anni si è cresciuta ed oggi conta oltre 34 soci.

Come gruppo storico si pone l’obiettivo di rievocare, il più fedelmente possibile, il periodo che va dal 1820 fino ai primi del novecento, periodo storico rappresentato dalle vicende della famiglia Florio.

La loro attività comprende fasi di inquadramento del periodo storico e di studio delle principali danze dell’epoca: prove dei balli (valzer, quadriglie, polke, controdanze), vengono fatte due volte a settimana per uno studio approfondito e per la buona riuscita delle esibizioni. Lo studio dell’epoca storica porta a capire a fondo le usanze, la moda, il trucco, le acconciature e ad immergere tutti gli aspetti della vita quotidiana di una dama o di un cavaliere. Per rievocare al meglio il periodo di riferimento, le dame hanno provveduto a collezionare, calze in cotone, mutandoni ricamati, crinoline, corsetti e tutto l’intimo; inoltre hanno abiti per ogni tipo di evento: da mattina, da passeggiata, da carrozza, da ballo, da gala e da gran gala, suddivisi in abiti estivi e invernali. La maggior parte di essi sono cuciti a mano dalle dame stesse, dopo un’attenta ricerca dei modelli storici e dei tessuti più consoni, ma ci si avvale anche dell’esperienza di sartorie specializzate nella realizzazione degli abiti storici.

I cavalieri indossano il frac, cilindro e bastone ed in inverno mettono un mantello.
In occasioni particolari indossano divise militari di gran gala.

Sulla bella Epoque…

La “Belle Époque” a Palermo rappresenta un periodo di splendore e trasformazione che si manifestò tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, è strettamente legata all’ascesa della borghesia e al suo stile di vita, nonché al diffondersi del gusto Liberty o Art Nouveau . Questo periodo vide la città arricchirsi di importanti edifici, teatri, ville e negozi, spesso realizzati in stile Liberty, che riflettevano il nuovo gusto e il desiderio di modernità. Palermo si distinse per la costruzione di numerosi edifici in stile Liberty, caratterizzati da linee sinuose, motivi floreali e decorazioni ricercate. Tra gli esempi più significativi, si ricordano: Villa Igiea: un tempo hotel di lusso, oggi è un rinomato albergo, simbolo della Palermo “bene” dell’epoca, il Teatro Massimo: Inaugurato nel 1897, rappresenta un gioiello architettonico e culturale della città, il Villino Florio: Dimora della famiglia Florio, esempio di architettura Liberty e simbolo del loro prestigio, lo Stabilimento Balneare di Mondello costruito su palafitte, è un esempio unico di architettura sul mare, con elementi decorativi in stile Liberty, il Chiosco Vicari: Progettato da Ernesto Basile, si trova nei pressi del Teatro Massimo. La Belle Époque fu un periodo di vivace vita sociale e culturale, con salotti, feste e eventi mondani che animavano la città. La famiglia Florio, con la sua attività imprenditoriale e il suo stile di vita, incarnò lo spirito della Belle Époque palermitana, contribuendo al suo splendore e alla sua fama. Via Maqueda e via Ruggero Settimo divennero le vie dello shopping, con negozi di lusso e sartorie che offrivano abiti alla moda, seguendo le tendenze parigine. Il Viale della Libertà e la Marina erano luoghi di ritrovo per passeggiate e incontri mondani.

La Belle Époque a Palermo rappresenta un periodo di grande trasformazione, che ha lasciato un’impronta indelebile sulla città, visibile ancora oggi nella sua architettura, nella sua cultura e nel suo fascino.