Ribera: Giuseppe Lombardo di Sud chiama Nord presenta mozione per allungare i tempi dell’emergenza in agricoltura.

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“La Sicilia è alle prese con una crisi idrica senza precedenti. Interi comparti produttivi rischiano il collasso, l’approvvigionamento idrico per cittadini e imprese è sempre più critico e il nostro equilibrio ambientale è seriamente compromesso. È per questo che abbiamo depositato una mozione per chiedere con urgenza la proroga dello stato d’emergenza, in scadenza il 5 maggio 2025, affinché non si interrompano gli interventi già avviati e si possano attuare nuove misure di contrasto e adattamento.”

 

Lo dichiara Giuseppe Lombardo, deputato di Sud chiama Nord e primo firmatario della mozione presentata all’Assemblea Regionale Siciliana e sottoscritta anche dagli altri colleghi parlamentari del gruppo Scn.

 

“Abbiamo il dovere – continua Lombardo – di insistere perché il Governo nazionale mantenga lo stato di emergenza attivo in modo da garantire risorse straordinarie e continuità nella gestione di un fenomeno che ormai non è più episodico, ma strutturale. La crisi idrica, infatti, persiste in maniera drammatica soprattutto nelle province di Agrigento, Trapani, Enna e Caltanissetta, territori che vivono il terzo anno consecutivo di precipitazioni ben al di sotto della media. Rinunciare allo stato di emergenza significherebbe vanificare gli sforzi finora compiuti ed esporre la Sicilia a rischi ancora maggiori.”

 

La mozione impegna il Governo regionale anche ad adottare protocolli che stabiliscano con chiarezza la priorità degli usi idrici, tutelando quelli potabili, agricoli e zootecnici come previsto dalla Legge Galli (L. 36/1994), e a definire convenzioni con soggetti gestori come Enel per regolamentare l’uso delle risorse, anche in tempi non emergenziali.

 

“In particolare – sottolineano i deputati di Scn– è necessario garantire il pieno utilizzo delle fluenze del Fiume Sosio Verdura tramite la cosiddetta bretella San Carlo-Castello, che può assicurare l’approvvigionamento al comprensorio del Magazzolo, comprese le dighe Gorgo e Castello, quest’ultima cruciale anche per l’acqua potabile della città di Agrigento.”

 

“Serve un cambio di passo – conclude Lombardo – e per questo chiediamo anche un’accelerazione sulle opere infrastrutturali idriche e un uso efficace dei fondi europei. Non c’è più tempo da perdere. “