La Pasqua è la festa più popolare e partecipata della cittadina dove per tutta la giornata si svolgono da mattina a sera momenti religiosi, folkloristici e tradizionali che vanno da “Lu ‘Ncontru”, corsa dei santi, infiorata delle vare, gonfaloni delle confraternite, fuochi d’artificio e luminarie varie. Sul corso Umberto I e in piazza Giovanni XXIII, arrivano almeno 10 mila cittadini, anche dai paesi vicini, assiepati sui marciapiedi, per assistere al momento “clou” della festa, l’incontro tra i simulacri di Gesù Risorto e della Madonnina della Pace, dopo che la statua di San Michele portato a spalla dai fedeli ha annunciato la Risurrezione del Cristo.
Il momento è solenne e toccante, tra applausi, grida di gioia, lacrime di commozione, preghiera, voli di colombe, scampanìo di campane e fuochi d’artificio. C’è la benedizione finale dell’arciprete a tutta la popolazione da un balcone del corso, un inno alla gioia e alla pace. Le statue tornano in chiesa e i fedeli, dopo il pranzo con le famiglie, si preparano al prosieguo della manifestazione in serata davanti la Matrice. I variegati gonfaloni di associazioni e confraternite, che in passato per tradizione venivano portati dai giovani, per la giornata restano esposti ai balconi delle abitazioni del corso. Le novità di quest’anno sono stati l’addobbo dei tre fercoli, Gesù, la Madonna e San Michele, con fiori freschi all’interno dei locali de “La Palma” di San Giovanni Bosco da sapienti mani di infioratori, e le ricche, maestose luminarie serali poste sul corso e davanti la chiesa. Una giornata campale per migliaia di riberesi, aperta alle luci dell’alba e conclusosi a sera con la processione e il tradizionale spettacolo pirotecnico.