La comunità di Lercara con il sindaco Luciano Marino, si è trasferita a Palermo, presso l’Istituto delle Suore Capuccine Francescane, per festeggiare i cento anni di suora Innocenza Baccarella, nata a Lercara il 21 marzo del 1925 in via Torquato Tasso.
Ecco la lettera della sorella Gina, che ha 88 anni e per ragioni di salute oggi non era presente alla festa.
“Già da piccola aveva il desiderio di farsi suora, frequentava l’azione Cattolica nel collegio di San Giuseppe e le suore francescane come suor Teresina. Era una bravissima ricamatrice. A quei tempi le donne si alzavano presto, una mattina lavavano la biancheria, un’altra impastavano il pane e un’altra impastavano la pasta. Dopo aver aiutato a pulire la casa, Rosaria andava dalle suore francescane, dove c’era una piccola cappella e tutti i giorni faceva la Santa Comunione, si portava la colazione e andava a ricamare. Molto tempo lo dedicava alla preghiera e il suo lenzuolo non riusciva mai a finirlo. Nel 1943 alla fine della guerra, all’età di 18 anni è andata al collegio a Palermo, nel convento delle suore francescane di via Perpignano. Il giorno della vestizione la famiglia composta da 15 persone noleggiò un camion per trasportare la biancheria, la farina, il pane e i dolci per le suore. Il giorno della vestizione è stato molto bello, vestita di bianco come una sposa, poi ha indossato la tunica. Le hanno tagliato i capelli e le hanno messo il velo bianco. E’ stata una grande gioia per lei e per tutti noi. Le suore l’hanno fatta studiare affinchè diventasse infermiera. Per vent’anni è stata infermiera all’ospedale Fatebenefratelli di Roma ad accudire gli ammalati”.
Ecco il pensiero del sindaco di Lercara Luciano Marino:
“Questa ricorrenza coinvolge tutta la città di Lercara in una giornata di festa. Siamo venuti con grande gioia a Palermo ad abbracciare suor Innocenza. E’ un avvenimento importante anche per l’Istituto Francescano che lei rappresenta e quindi le suore capuccine, a cui noi lercaresi siamo molto legati. A suor Innocenza di cui conosco la storia, ne ho sentito parlare da bambino, tanti auguri da parte mia in rappresentanza di tutta la città” …
E’ stata una festa emozionante con la presenza di molte suore, di giovani, vecchi e bambini. Un momento da ricordare per sempre, che ha legato diverse generazioni nella preghiera, più di cento persone. Ho chiesto a suor Innocenza mentre spegneva le cento candeline della torta di esprimere un desiderio, in una giornata veramente indimenticabile, mi ha risposto prima con un sorriso, poi mi ha detto: “Vorrei riprendere a camminare, per affrontare altri cento anni con l’aiuto del Signore”.
Maurizio Piscopo