Ha preso il via in questi giorni in tutta l’area montana del comprensorio occidentale della provincia la raccolta stagionale del pistacchio. Si tratta degli impianti che sorgono da decenni in tutta la vallata del fiume Platani, che attraversa i territori di San Biagio Platani, Cianciana, Alessandria della Rocca, Santo Stefano Quisquina, Casteltermini e San Giovanni Gemini. La produzione di quest’anno si annuncia in netto calo quantitativo, rispetto al 2017, se alcuni operatori, come afferma Francesco Di Franco, presidente di un’associazione che da tempo si occupa della tutela e della promozione del pistacchio agrigentino, stimano una produzione che non arriverà al 50 per cento circa.
E’ vero che i guadagni per i produttori agricoli saranno notevolmente ridotti, ma è anche vero che quella di quest’anno sarà una buona annata dal punto di vista qualitativo per lo “smeraldo verde dei Sicani”, così come viene chiamato il pistacchio agrigentino che viene piazzato commercialmente in provincia e anche in altre province dell’Isola.
Nei pistacchieti è già grande festa che coinvolge l’intera comunità nella raccolta del prodotto. Dopo il monitoraggio della fase di maturazione, che comprende l’osservazione di dimensione, colore, gusto e sapore, le quattro principali caratteristiche che rendono unico al mondo questo pistacchio, uomini e donne si riuniscono nelle diverse aziende agricole per iniziare la raccolta, supportati come si faceva un tempo da semplici strumenti da lavoro. Distesi ai piedi degli alberi i teli in tessuto, di notevole dimensioni, le “tenne”. I produttori e i lavoratori utilizzano il “croccu”, un particolare uncino in ferro o in legno lungo circa 80 centimetri, per afferrare i rami più alti con maggiore delicatezza, così da agevolare i raccoglitori nello staccare i grappoli del frutto. E’ presente pure la “coffa”, un cesto in vimini con una ampia apertura, la quale permette di raccogliere i pistacchi direttamente dai rami.
Quello della zona del Platani è un pistacchio che vanta meriti speciali con le sue peculiari proprietà organolettiche e nutrizionali. Gli è stata attribuita una tipizzazione unica. Il frutto, in questi anni, è stato oggetto di studi dell’Università degli studi di Palermo e dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sicilia.
A staccare i primi grappoli di pistacchio del 2018 sono gli agricoltori delle zone più collinari dove la maturazione del frutto è già iniziata in un’annata in cui la produzione stimata si prevede buona e, come sempre, di qualità, nonostante quello in corso sia un anno di scarica. Una buona raccolta del pistacchio, infatti, si fa ogni due anni tra la fine di agosto e i primi di settembre. E’ un fenomeno naturale per cui la pianta alterna la produzione.
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Attualità & Cronaca Agrigento: E’ iniziata la raccolta del pistacchio la cui produzione 2018 risulta...