“La Ribera che vale”: Il musicista Emanuele Misuraca e i suoi prossimi impegni come attore

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Questa settimana la nostra rubrica va a tempo di musica sulle note dell’eccellente musicista Emanuele Misuraca, ventunenne di Ribera che da sei anni vive a Milano dove si è laureato in pianoforte al conservatorio di musica “Giuseppe Verdi”.
Emanuele ha iniziato a suonare il pianoforte all’età di sette anni, all’inizio per gioco ci racconta, ma dopo qualche anno si è accorto che la musica sarebbe diventata la sua vita. In famiglia condivide questa passione con lo zio Onofrio, ottimo trombonista, con cui è sempre un piacere per Emanuele parlare e discutere di musica.
Da un paio di anni ha iniziato anche un percorso da attore, interpretando il giovane “Davide” nel film di Luca Lucini “Come diventare grandi nonostante i genitori”, accanto ad attori del calibro di Margherita Buy, Giovanna Mezzogiorno e Mattew Modine. Altri progetti lo vedranno presto protagonista in televisione. “Ho appena concluso le riprese della serie televisiva ‘Il Cacciatore di mafiosi’ – dice Emanuele – che andrà in onda il prossimo 5 Marzo su Rai 2. Il 26 Febbraio inizierò, invece, le riprese della nuova serie di Ivan Cotroneo ‘La Compagnia del Cigno’, in cui avrò la fortuna di interpretare uno dei sette protagonisti”.
Alla domanda se preferisce l’appellativo di musicista o di attore risponde che nell’animo resterà sempre un musicista, anche se un giorno la recitazione dovesse diventare la sua professione. “Quando per la prima volta ho visto il mio film al cinema ho provato una grande emozione – dice Emanuele – mi ha fatto molta impressione rivedermi lì su quello schermo in veste di ‘Davide’. Mi reputo molto fortunato e felice di aver avuto la possibilità di esprimermi anche attraverso questo mondo così affascinante”. Facendo riferimento proprio al film che lo ha visto protagonista gli chiedo come si diventa grandi nonostante i genitori. “Nonostante i genitori e il loro costante aiuto – risponde – credo si diventi ‘grandi’ grazie a un lungo percorso di lavoro personale. Essere responsabili, determinati e aver chiaro il proprio obiettivo è di fondamentale importanza per raggiungere grandi traguardi”.


Il repertorio del giovane musicista spazia dalla musica barocca fino a quella contemporanea. Adora Chopin, Liszt e Rachmaninoff. “Quando suono cerco sempre di mantenere il massimo controllo sulla tastiera – racconta Emanuele – ma alla fine la cosa più importante è lasciarsi andare e fare musica, trasmettendo le proprie emozioni al pubblico. In fin dei conti credo sia questo il vero compito del musicista e di tutti gli artisti. Quando suono mi capita spontaneamente di pensare a immagini luoghi e persone che fanno parte della mia vita, questo mi aiuta a rendere più vera e sentita la mia esecuzione. Non dimenticherò mai il mio concerto alla Konzerthaus di Vienna. Suonare in un teatro e con un un’orchestra così importante la sera del mio quindicesimo compleanno è stata una delle esperienze più, indimenticabili della mia vita”.
Ci sono persone che non smetterà mai di ringraziare per il supporto ricevuto fino ad ora, “sicuramente la mia famiglia – continua – non sarei mai arrivato fino a qui se non fosse stato per il loro sostegno e la loro fiducia. Mi trasferii a Milano appena quindicenne per completare i miei studi e nonostante la mia giovane età i miei genitori decisero comunque di darmi questa possibilità, sostenendomi sotto tutti i punti di vista. Ammiro il loro coraggio e non smetterò mai di ringraziarli per aver reso possibile tutto ciò. Chiaramente ringrazio anche il mio insegnante Vincenzo Balzani che ha seguito i miei studi in questi anni ed è sempre stato per me un punto di riferimento da quando sono a Milano”.
Da inguaribile romantica quale sono, gli chiedo quale brano eseguirebbe e quindi dedicherebbe alla sua ragazza, e risponde che molto probabilmente proverebbe a scrivere un pezzo tutto suo.
Come di consueto l’intervista si conclude con un messaggio per la città di Ribera: “adoro Ribera ed è sempre un piacere tornarci quando posso. È chiaro che per il mio paese non posso che augurare il meglio e spero che ogni sua meravigliosa risorsa venga al meglio valorizzata”.