Abbiamo appreso con amarezza che Ignazio Cutrò, Presidente della
Associazione Nazionale Testimoni di Giustizia, ha perso il ricorso al TAR contro
la revoca delle misure di protezione e che, pertanto, lo Stato non ritiene
sussistere alcun pericolo per la sua persona e per la sua famiglia.
Come Organizzazione Sindacale abbiamo espresso, in varie occasioni, sincera
ammirazione per l’attività svolta da Ignazio Cutrò e che hanno consentito
dapprima la condanna dei suoi estorsori ed il contributo dallo stesso dato per far
crescere una coscienza antimafiosa ed invogliare altri Imprenditori a seguire il
suo esempio.
Così come abbiamo espresso la nostra vicinanza quando lo Stato o il Sistema
bancario, incurante del contributo dato e della particolare situazione del Cutrò, è
venuto meno – a nostro giudizio – ai suoi doveri.
Adesso quest’altra brutta notizia che non comprendiamo e che sicuramente
lancia un segnale negativo alla società.
Nell’esprimere a Lui, alla moglie Giuseppina e ai suoi figli, Giuseppe e Veronica,
la nostra vicinanza, chiediamo alle Autorità di P.S., a quanti hanno la
responsabilità della sicurezza in questo Paese, di riconsiderare tali scelte e di
assicurare protezione e sicurezza a Lui e a quanti hanno coraggiosamente
scelto di stare “dalla parte dello Stato” e contro la mafia
Massimo RASO