Il sito ambientale, idrico e paesaggistico, di Santa Rosalia lo si può salvare, valorizzare e proporlo alla libera fruizione. Sembra questa l’intenzione dell’amministrazione comunale, del WWF Area Mediterranea e di qualche privato che hanno intenzione di volere intervenire nell’area naturalistica, oggi del tutto abbandonata a se stessa, posta nei pressi della villa comunale, a nord-est del tessuto urbano.
C’è al momento un fervido fiorire di incontri e di proposte variegate per realizzare un progetto unitario che possa portare al più preso alla riqualificazione di una delle sorgenti idriche più importanti del territorio le quali nei primi decenni del secolo scorso hanno dissetato le popolazioni, quando in paese non c’era ancora la rete idrica.
Il WWF Area Mediterranea ha effettuato uno screening dei siti ambientali lungo tutto il litorale sud occidentale che va da Siracusa a Trapani e ha scoperto che proprio il sito di Santa Rosalia di Ribera può essere candidato alla fruizione dei fondi strutturali europei da finanziare in quanto ha tutte le peculiarità ambientali e paesaggistiche, oltre al possibile sfruttamento delle risorse delle copiose sorgenti che oggi sfociano nel sottostante torrente e vanno a mare.
Pare – non c’è però ancora niente di ufficiale – che al sito potrebbe essere interessata la società agrigentina Girgenti Acque che gestisce la distribuzione idrica nei due terzi dei comuni della provincia. L’acqua, che in passato è stata potabile, potrebbe avere degli utilizzi civili e agricoli. La sua irreggimentazione potrebbe fornire un buon quantitativo di prezioso liquido. All’opera sono interessate anche delle ditte private che potrebbero offrire dei finanziamenti per salvare un sito che in passato è stato il cavallo di battaglia di diverse associazioni ambientalistiche onlus.
Era il sogno nel cassetto dell’allora sindaco comunista Santo Tortorici, scomparso da poco, che era riuscito a mobiliare tutte le forze politiche ed amministrative, gli studenti delle scuole e larghi strati della popolazione. Negli anni passati, per mancanza di finanziamenti, poco si è fatto, se non qualche sporadica pulizia del sito dai rovi infestanti.