Sciacca: Condannati due malviventi di Sambuca e di Menfi per rapina ed omicidio

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Due condanne per rapina e omicidio doloso, questa è la sentenza di primo grado pronunciata pochi minuti fa dal Gup presso il Tribunale di Sciacca, Dott. Antonio GENNA, per i due imputati SABELLA Giuseppe e GUCCIARDO Antonino, chiamati a rispondere di due efferati delitti perpetrati nell’estate del 2015 nei quali persero la vita un anziano signore di Sambuca di Sicilia e dopo qualche mese un’anziana signora di Menfi.
Queste le pene stabilite, ridotte di un terzo per la scelta del rito abbreviato: 30 anni per il quarantaduenne SABELLA Giuseppe, 18 anni per il ventiseienne GUCCIARDO Antonino, entrambi di Sciacca, oltre alle pene accessorie.
La sentenza ha sostanzialmente accolto le richieste formulate dal pubblico Ministero Dott. Carlo Boranga della locale Procura della Repubblica, che aveva ipotizzato per entrambi gli episodi delittuosi, oltre alla rapina in abitazione, anche la sussistenza dell’omicidio doloso aggravato in concorso.
Le indagini condotte dai Carabinieri della Compagnia di Sciacca hanno ricostruito fedelmente i due delitti più cruenti consumati nel nostro territorio negli ultimi anni.
Le investigazioni operate dagli inquirenti hanno permesso di accertare che il 6 luglio 2015 i due imputati si erano recati presso l’abitazione del sig. RAGUSANO Nicolò in Sambuca di Sicilia e, al fine di commettere una rapina, lo picchiavano ripetutamente al viso fino a farlo crollare in terra, cagionando così plurime ferite ed un trauma cranico con deficit motorio. La vittima, nonostante le immediate cure presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca, perdeva la vita dopo appena 15 giorni di agonia.
La seconda vittima, la sig.ra MAUCERI Stefana di Menfi, subiva analoga rapina in abitazione appena 11 giorni dopo. Il 17 luglio 2015 i due malviventi penetravano all’interno della sua dimora e dopo averla colpita ripetutamente al viso provocandole un trauma cranico e la frattura del setto nasale, asportavano alcuni oggetti preziosi e lasciavano la signora riversa in terra in una pozza di sangue. La vittima, che da quel momento era rimasta sostanzialmente in stato comatoso, decedeva il successivo 2 marzo 2016.
A seguito dei due fatti delittuosi, tra il 20 e il 21 luglio 2015, veniva eseguita la misura di custodia cautelare in carcere nei confronti dei due imputati relativamente alla vicenda che ha interessato MAUCERI Stefana. Successivamente il 6 luglio 2016 veniva applicata un’ulteriore ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere anche relativamente ai fatti di Sambuca di Sicilia.
La ricostruzione dei fatti delittuosi ha richiesto numerose attività investigative anche di natura tecnico-scientifica. Sono state raccolte numerose dichiarazioni dalle persone informate sui fatti. L’approfondita ricerca di fonti orali ha consentito di rinvenire numerosi dichiaranti in grado di riconoscere i prevenuti sui luoghi dei fatti e di fornire utili elementi alla ricostruzione dell’occorso.
Sono state raccolte, presso la dimora della Mauceri, impronte digitali riconducibili ai due responsabili e sono state acquisite le immagini delle videocamere di sorveglianza presenti sui luoghi che, oltre all’analisi dei tabulati telefonici, hanno consentito di collocare temporalmente i due imputati nelle scene del delitto in orari del tutto compatibili con le azioni omicidiarie.
Del pari elementi utili al sostegno dell’accusa sono state raccolti tramite perquisizioni e sequestri, nonché dalle attività tecniche eseguite presso le sale colloqui delle case circondariali di custodia dei prevenuti, grazie alle quali si sono acquisite utili dichiarazioni, anche a carattere confessorio, nel caso di GUCCIARDO Giuseppe. In corso di indagini, inoltre, i prevenuti sono stati ripetutamente sottoposti ad interrogatorio, e l’ammissione di responsabilità dei fatti da parte di uno dei correi è stata raccolta in sede di incidente probatorio.
In corso di udienza preliminare, il 20 luglio 2016, entrambi gli imputati avevano richiesto l’ammissione al giudizio abbreviato, cui sono stati ammessi.
Adesso, entro 90 giorni il Giudice per l’Udienza Preliminare depositerà le motivazioni all’odierna sentenza.