Ribera: Sabato prossimo la presentazione del libro di Calogero Daino e Vincenzo Galifi “Gli angeli caduti”

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Sarà presentato, sabato 18 giugno alle ore 20.00, nella chiesa Madre a Ribera, “Gli angeli caduti”, il primo libro dei giovani riberesi Calogero Daino e Vincenzo Galifi, che sarà disponibile in tutte le librerie d’Italia a partire da oggi. Si tratta di un’opera sul satanismo che porta la presentazione dell’arcivescovo di Agrigento, cardinale don Franco Montenegro e un messaggio di don Gabriele Amorth, studioso del fenomeno a livello mondiale.
“Abbiamo voluto indagare il fenomeno dell’occultismo e del satanismo fra i giovani – dicono Daino e Galifi – intervistando diverse persone del nostro hinterland, di altre parti d’Italia e anche dell’estero, che purtroppo sono cadute in questi mondi. Parliamo del diavolo e del modo con cui fa del male agli uomini, non per fargli pubblicità gratuita, ma perché giovani ed adulti ne stiano lontani e possano aiutare chi è vittima di una qualsiasi azione del Maligno e dei suoi seguaci. Diamo anche delle istruzioni su come riconoscere i segni della presenza del demonio e chi ha a che fare con l’occultismo e il satanismo e su come intervenire per aiutare queste persone”. Il testo è stato ritenuto valido non solo dagli esorcisti dell’arcidiocesi di Agrigento, ma anche dal decano degli esorcisti italiani, padre Gabriele Amorth: “Sono contentissimo del vostro lavoro… farà molto del bene”, scrive il noto esorcista e autore di moltissimi libri di successo mondiale ai due giovani autori, impegnati e cresciuti nella parrocchia di Maria SS. Immacolata di Ribera, guidata da Don Antonio Nuara. Calogero Daino è laureto in Scienze dell’Antichità e Vincenzo Galifi si è diplomato al liceo delle Scienze Sociali.
“Inizialmente – scrive nella prefazione l’arcivescovo don Franco Montenegro – mi ha lasciato un po’ perplesso il fatto che dei giovani ventenni avessero deciso di scrivere un libro sul mistero del male e sugli effetti negativi che questo esercita su tante persone. Vinta questa resistenza, ho avuto modo di apprezzare la loro fatica e vorrei, con queste righe, incoraggiarli e ringraziarli. L’argomento del libro è tra quelli che meritano di essere presi con molto equilibrio e sono contento del fatto che i due giovani autori si siano lasciati guidare dal parroco e da altri sacerdoti della diocesi; questo dice da parte loro grande attenzione alla Chiesa, all’interno della quale intendono camminare e a servizio della quale vogliono mettersi”.