“Abbattiamo il muro, salviamo il Samonà”. È lo slogan della campagna promossa dall’assessore alla Cultura e ai Beni Teatrali del Comune di Sciacca Salvatore Monte finalizzata al completamento, all’apertura e, soprattutto, alla fruizione “teatrale” del teatro popolare di Via Agatocle, progettato nel 1974 dal maestro Giuseppe Samonà e dal figlio Alberto. “Non ci serve un auditorium per fare convegni – dice l’assessore Monte – ma un luogo che abbia la dignità di un teatro”.
L’assessore Salvatore Monte, la scorsa settimana ha trasmesso alla Regione Siciliana, proprietaria della struttura di Via Agatocle, una nota con cui ha sollecitato la convocazione di un tavolo tecnico per fare il punto sul completamento degli ultimi lavori e discutere sulle modalità di gestione del teatro Samonà. Oggi ha predisposto una lettera-appello che inoltrerà agli esponenti del mondo della cultura e ai direttori artistici dei teatri siciliani in cui, nel raccontare la nascita del teatro, la sua storia, le fasi dei vari interventi, l’ultimo appalto dei lavori, chiede il sostegno affinché il Samonà, dopo decenni di attesa, venga consegnato per come è stato pensato dai suoi progettisti.
“Oggi – scrive l’assessore Monte – rischiamo di consegnare alla storia non un teatro ma un auditorium, soffocando le attese e le speranze culturali di un intero territorio che vede nella nascita di un teatro, la speranza di uno sviluppo culturale forte e deciso. Le ultime opere consentiranno l’apertura e la fruizione al pubblico della sala grande, del foyer e della sala rotonda del corpo “A”. I lavori, però, hanno privato il teatro del suo grande palcoscenico. E’ stato infatti innalzato un muro in cartongesso che di fatto lascia agli spettacoli solo il proscenio, ricavato dalla copertura della fossa dell’orchestra con il supporto di una palco modulare. Non esiste scatola scenica, non può esistere un graticcio, non può esistere il “dietro le quinte”. Non si può allestire uno spettacolo. Per completare gli altri spazi nei corpi “B” e “C” della complessa struttura architettonica, occorre pianificare ulteriori lavori”.
L’assessore Salvatore Monte chiede “un aiuto a sostenere questa battaglia”. “Soltanto insieme – dice – riusciremo a far sentire la nostra voce alla Regione Siciliana affinché il mio teatro abbia un palco, affinché il nostro teatro sia un teatro”.
IL TEATRO POPOLARE SAMONA DI SCIACCA
Il teatro dell’Assurdo è sbarcato in Sicilia
Cari Amici,
il teatro è vita, è cultura, è sogno.
Oggi voglio raccontarvi una storia, una storia di cultura soffocata, storia di un
sipario lento, troppo lento, ad alzarsi ed a sprigionare la attesa magia.
Voglio raccontarvi la storia del Teatro della mia cittadina: Sciacca.
Il teatro popolare è stato progettato da Giuseppe Samonà e dal figlio Alberto.
La struttura, che sorge in Via Agatocle, dietro le Terme, sull’area antistante
l’ex Convento di San Francesco, è di proprietà della Regione Siciliana.
Il teatro, progettato per accogliere 1210 spettatori, è stato concepito come
unione di tre volumi che ne accolgono le funzioni: un tronco di cono con la
sala grande, un parallelepipedo con il corpo scenico, un tronco di piramide
con la sala piccola.
Risalgono al 1974 i primi studi sul progetto nell’ambito di un Piano
Particolareggiato della zona termale. Il progetto viene redatto nel 1976. Nel
1977 viene assegnato l’appalto dei lavori. Nel 1978 si apre il cantiere e inizia la
costruzione del teatro. Giuseppe Samonà vi lavora fino al 1983. Nel 1984 la
revisione del progetto. Nel 1988 la riapertura del cantiere. Nel 1992 le ultime
indicazioni per il Progetto definitivo di Alberto Samonà.
Gli ultimi lavori sono stati finanziati, per un importo di 8 milioni di euro,
dalla Regione Siciliana. Nel 2005 l’allora assessore regionale alla Programmazione Michele Cimino annunciò l’impegno del Governo regionale
a finanziare il completamento del teatro. Nel novembre 2006 viene
pubblicato il bando per l’appalto dei lavori nella Gazzetta Ufficiale della
Comunità Europea: ”Redazione del progetto esecutivo, realizzazione delle
opere edili, sistemazione esterna e completamento degli impianti tecnologici
del teatro popolare a doppia sala di Sciacca”.
Il bando di gara con pubblico incanto riportava la seguente
descrizione: “Appalto integrato per il progetto esecutivo e realizzazione delle opere di
completamento del Teatro popolare di Sciacca (AG) a doppia sala”
L’importo complessivo dell’appalto (compresi gli oneri per la sicurezza, le
spese per la progettazione esecutiva e per il coordinamento della sicurezza
nella fase di progettazione) è stato di Euro 6.539.534,41
Nel settembre 2007, l’Urega di Agrigento (l’Ufficio Regionale per
l’espletamento di gare per l’appalto dei lavori pubblici) aggiudica la gara
d’appalto all’associazione temporanea di imprese costituita dalla ICEI
(capogruppo) e dalla Coci di Palermo.
Il progetto esecutivo è stato redatto dall’architetto Iano Monaco.
Le opere hanno riguardato il completamento della sala grande, della sala
cosiddetta “tonda” e del foyer, il recupero del cemento a faccia vista
degradato dal tempo, la realizzazione degli impianti tecnologici in tutti gli
spazi del teatro come la climatizzazione, i sistemi antincendio,
l’amplificazione, il dolby-surround, la sistemazione dell’area esterna a piazza
aperta alla libera fruizione dei cittadini.
Nel settembre 2013, la comunicazione del Rup sull’aggiudicazione della
fornitura e collocazione delle poltrone e del palchetto del teatro.
Le ultime opere consentiranno l’apertura e la fruizione al pubblico
della sala grande, del foyer e della sala rotonda del corpo “A”. I lavori,
però, hanno privato il teatro del suo grande palcoscenico. E’ stato
infatti innalzato un muro in cartongesso che di fatto lascia agli
spettacoli solo il proscenio, ricavato dalla copertura della fossa
dell’orchestra con il supporto di una palco modulare. Non esiste
scatola scenica, non può esistere un graticcio, non può esistere il
“dietro le quinte”. Non si può allestire uno spettacolo.Per completare gli altri spazi nei corpi “B” e “C” della complessa struttura
architettonica, occorre pianificare ulteriori lavori.
Si sono svolti incontri e sopralluoghi per fare il punto della situazione e
discutere sulla futura gestione del teatro.
Oggi rischiamo di consegnare alla storia non un teatro ma un auditorium,
soffocando le attese e le speranza culturali di un intero territorio che vede,
nella nascita di un teatro, la speranza di uno sviluppo culturale forte e deciso.
Ti prego voler diffondere questa notizia e, se puoi, aiutaci a sostenere questa
battaglia.
Inviaci un tuo commento, inoltraci una tua proposta ma, Insieme, soltanto
insieme riusciremo a far sentire la nostra voce alla Regione Siciliana affinchè
il mio teatro abbia un palco, affinchè il mio teatro sia un Teatro.
Attendiamo da troppo tempo il fragore degli applausi.
Grazie di cuore per l’attenzione.
Cordiali Saluti.
Dott. Salvatore Monte
Assessore alla Cultura del Comune di Sciacca