Bivona: In fumo 30 ettari di bosco. Intervento di un canadair

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E’ il primo grosso incendio dell’estate in tutto il comprensorio occidentale della provincia. Quasi trenta ettari di bosco e in minima parte di terreni incolti sono stati trasformati in poche ore in cenere nel territorio di Bivona, in contrada “Mailla”, nei pressi della diga Castello dove due squadre di operatori del corpo della forestale e un canadair, arrivato dal distaccamento nazionale della Calabria, hanno impiegato oltre quattro ore di intensi lavori per arginare le fiamme, quasi alle prime ore della sera.

L’incendio, al momento per cause sconosciute, si è sviluppato nelle prime ore di sabato pomeriggio a monte della valle della diga Castello e del fiume Magazzolo, a qualche chilometro dal centro abitato di Bivona, ha investito una vasta area di bosco con alberi di eucaliptus presenti nell’area demaniale forestale che dipende dal distaccamento di Santo Stefano Quisquina. Le fiamme hanno interessato pure alcune aree incolte, a pascolo e terreni a colture cerealicole che sono andate in fumo in pochi minuti.

Quando le due squadre del corpo della forestale sono prontamente intervenute sull’area interessata, si è capito subito della vastità ed entità dell’incendio ed è stato chiesto al centro nazionale della Protezione Civile di Roma l’intervento di un Canadair che, arrivato in poco tempo sul posto, ha fatto la spola tra la contrada “Mailla” e il mare di Seccagrande per il prelievo dell’acqua necessaria per spegnere le fiamme.

Nella spiaggia della località balneare di Ribera i bagnanti e i turisti hanno visto per l’intero pomeriggio il via vai del canadair che prelevava l’acqua marina, a qualche centinaio di metri dal litorale,  per lanciarla sui boschi in fiamme. Il velivolo, nel tragitto lungo la vallata del fiume Magazzolo, avrà fatto almeno un paio di dozzine di voli e di lanci sul bosco in fiamme. Al resto hanno pensato, a terra, una ventina di operatori della squadra antincendio della forestale che hanno lavorato sodo con le autobotti lungo i sentieri percorribili. Alle prime ore della sera l’incendio era spento.

Sono in corso indagini e rilevanti per capire l’origine dell’incendio e per valutare il danno ambientale e finanziario fatto al territorio montano agrigentino.